Sostieni il restauro con una busta di insalata: l’originale progetto nato tra Veneto e Piemonte

Sono 40 mila le buste di insalata vendute nelle sedi di Nova Coop in Veneto: il ricavato è servito per il restauro del tappeto Ushak a medaglione del XVII secolo appartenente alla collezione Franchetti alla Ca’ d’Oro, ora esposto al pubblico

Acquistare una busta di insalata per sostenere il restauro di un antico tappeto proveniente dall’Anatolia occidentale: è il caso di “cause related marketing” – una strategia che permette di veicolare gli acquisti attraverso una buona causa – avvenuto grazie a una collaborazione tra diversi soggetti privati e pubblici di Veneto e Piemonte e che ha visto il coinvolgimento diretto dei consumatori. Il progetto, chiamato Una trama da svelare, è stato realizzato grazie a una rete di soggetti pubblici delle regioni Piemonte e Veneto, portando a termine il restauro del tappeto Ushak a medaglione del XVII secolo proveniente dal nucleo di quattrodici tappeti orientali della collezione Franchetti alla Ca’ d’Oro, museo situato in uno dei più importanti palazzi tardogotici di Venezia.

Trama da svelare, il restauro del Tappeto Ushak a medaglione

Trama da svelare, il restauro del Tappeto Ushak a medaglione

40 MILA BUSTE DI INSALATA PER IL RESTAURO DEL TAPPETO USHAK

Sono 40 mila le buste di insalata vendute per la raccolta fondi necessaria a realizzare l’intervento: un’iniziativa promossa dall’azienda Gli Orti di Venezia e da Nova Coop, che ha partecipato a sua volta attraverso la distribuzione del prodotto nei suoi punti vendita. La Direzione regionale Musei Veneto e la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, invece, si sono occupate dell’individuazione dell’opera da restaurare e poi esporre al pubblico all’interno dei depositi. “Soci e clienti Coop hanno dimostrato di apprezzare la scelta di poter sostenere direttamente il recupero di un prezioso manufatto come il tappeto Ushak attraverso l’acquisto di una specifica linea di prodotto”, ha commentato Vincenzo Fotia di Nova Coop. “Nei mesi scorsi nella rete di punti vendita Nova Coop sono state vendute oltre 40 mila confezioni di insalate a marchio Orti di Venezia. Si tratta indubbiamente di una risposta significativa a una nuova modalità di coinvolgimento del consumatore che, con la propria spesa, partecipa attivamente a un progetto culturale con realtà importanti del nostro territorio”.

Trama-da-svelare-il-restauro-del-Tappeto-Ushak-a-medaglione

Trama-da-svelare-il-restauro-del-Tappeto-Ushak-a-medaglione

IL RESTAURO DEL TAPPETO USHAK ALLA VENARIA REALE

La Regione Piemonte, invece, ha preso parte al progetto entrando nel vivo del restauro, ad opera della Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Il tappeto Ushak, affidato al Laboratorio Manufatti Tessili del CCR, è diventato caso di studio anche per gli studenti del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Torino, coniugando i temi della pulitura e dell’integrazione e consentendo di sperimentare nuove metodologie sotto la guida di un approccio scientifico. L’obiettivo è stato anche quello di unire fini didattici a quelli divulgativi: parallelamente agli interventi sull’opera, infatti, è stata portata avanti anche un’attenta attività di documentazione e comunicazione attraverso i mezzi digitali, con l’obiettivo di raccontare e condividere con gli utenti le diverse fasi del restauro, spiegando anche le molteplici soluzioni tecniche adottate dalle restauratrici.

IL RITORNO DEL TAPPETO USHAK ALLA CA’ D’ORO DI VENEZIA

La partnership tra il settore pubblico e quello privato è stata ancora una volta fonte di grandi opportunità”, ha sottolineato Sara Abram, segretario generale del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. “Non solo ha permesso al nostro Centro di confrontarsi su un caso di studio particolarmente articolato come il tappeto e di collaborare con un importante museo veneziano, ma ha stimolato l’interesse per il restauro e la cura del patrimonio storico e museale del nostro paese, oltre a porsi come esempio virtuoso di divulgazione di buone pratiche presso un pubblico che spesso non conosce il dietro le quinte della conservazione”. Lo step finale di questo percorso è stato quello di collocarlo all’interno del percorso di visita alla Ca’ d’Oro di Venezia e renderlo fruibile al pubblico, assieme a un corredo di immagini e filmati del restauro che ne racconta la storia.

– Giulia Ronchi

https://www.cadoro.org/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più