Due collezioni in mostra al Museo Bagatti Valsecchi di Milano
Obiettivo? Valorizzare altre collezioni private: il Museo Bagatti Valsecchi di Milano ospita dipinti della raccolta Rotelli e Gastaldi. Nelle sale, già dense di opere d’arte, arredi antichi e oggetti rinascimentali, si snoda una carrellata di tele del Sei e Settecento
![Due collezioni in mostra al Museo Bagatti Valsecchi di Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-spogliatoio.-Photo-Elena-Datrino-Milano-1024x683.jpg)
La dimora milanese, che ancora oggi conserva una ricca raccolta di dipinti, arredi, oggetti, libri preziosi collezionati dai due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, rappresenta la realizzazione del loro sogno: rievocare l’atmosfera del Quattro e Cinquecento italiano. Oggi in quelle sale intime dall’aria antica, che furono abitate fino al 1974, è allestita una mostra con opere provenienti da un’altra collezione privata, quella di Giuseppe Rotelli e Gilda Gastaldi i quali, a differenza dei due padroni di casa, preferirono gli stili del Sei e del Settecento di area lombarda e veneta. Le tele temporaneamente esposte nella casa-museo di via del Gesù si incrociano con quelle della raccolta permanente, creando una sorta di continuità cronologica che attraversa i primi esiti rinascimentali per offrire pillole del XVII secolo, sfociando poi nel pieno Barocco di Giulio Cesare Procaccini e addentrandosi nel Settecento con artisti quali Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto. Non solo: il progetto crea una forte assonanza tra due collezioni e invita a riflettere sul concetto di “seduzione del bello”, che spinge gli amanti dell’arte a frequentare le aste e a scovare con pazienza e passione le opere che meglio rispondono ai loro gusti e ai temi preferiti.
![Giacomo Antonio Ceruti, detto Il Pitocchetto, L’incontro al pozzo, 1750 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Giacomo-Antonio-Ceruti-detto-Il-Pitocchetto-Lincontro-al-pozzo-1750-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli.jpg)
Giacomo Antonio Ceruti, detto Il Pitocchetto, L’incontro al pozzo, 1750 circa, collezione Gastaldi Rotelli
LA COLLEZIONE DI GIUSEPPE ROTELLI E GILDA GASTALDI
È la stessa Gilda Gastaldi a dichiarare che la scintilla del collezionismo scoccò in particolare di fronte alla Merenda all’aperto di una coppia aristocratica di Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini: si tratta della “prima tela che è entrata in casa e che rappresenta l’inizio di una raccolta. Il secondo quadro, invece, è il ‘Riposo durante la fuga in Egitto’ di Sebastiano Ricci, al quale sono molto affezionata, che è esposto in mostra”. “Giuseppe [Rotelli, N.d.R.] era attratto dai pitocchi come me” – prosegue la collezionista –, “ma acquistava anche opere di autori quali Magnasco, di pittura veneta come Guardi e Marieschi, ma anche dell’Ottocento, come Cannella, o del Novecento”.
![Francesco Guardi, Capriccio con torre rustica e velieri, 1760 1770 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Francesco-Guardi-Capriccio-con-torre-rustica-e-velieri-1760-1770-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli-768x455.jpg)
![Francesco Cairo, Maddalena portata in cielo dagli angeli, 1650 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Francesco-Cairo-Maddalena-portata-in-cielo-dagli-angeli-1650-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli-768x567.jpg)
![Giacomo Antonio Ceruti, detto Il Pitocchetto, L’incontro al pozzo, 1750 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Giacomo-Antonio-Ceruti-detto-Il-Pitocchetto-Lincontro-al-pozzo-1750-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli-768x1008.jpg)
![Giacomo Ceruti, La mamma col bambino e la mucca, 1740-1750 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Giacomo-Antonio-Ceruti-detto-IL-Pitocchetto-La-mamma-col-bambino-e-la-mucca-1740-1750-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli-768x1046.jpg)
![Giulio Cesare Procaccini, San Sebastiano e due angeli, 1620 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Giulio-Cesare-Procaccini-San-Sebastiano-e-due-angeli-1620-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli-768x1130.jpg)
![Nicolas Régnier, detto Nicolò Renier o Mabuseo, Allegoria dell’Estate, 1617 1620 circa, collezione Gastaldi Rotelli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Nicolas-Regnier-detto-Nicolo-Renier-o-Mabuseo-Allegoria-dellEstate-1617-1620-circa-collezione-Gastaldi-Rotelli-768x260.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, biblioteca. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-biblioteca.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, camera di Fausto. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-camera-di-Fausto.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, camera verde. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-camera-verde.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, galleria delle armi. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-galleria-delle-armi.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, sala da bagno. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-sala-da-bagno.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, sala da pranzo. Photo Elena Datrino, Milano (2)](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-sala-da-pranzo.-Photo-Elena-Datrino-Milano-2-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, sala da pranzo. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-sala-da-pranzo.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, sala della stufa. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-sala-della-stufa.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, salone. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-salone.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
![Veduta della mostra La seduzione del bello, spogliatoio. Photo Elena Datrino, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2022/11/Veduta-della-mostra-La-seduzione-del-bello-spogliatoio.-Photo-Elena-Datrino-Milano-768x512.jpg)
LA MOSTRA AL MUSEO BAGATTI VALSECCHI
Ecco allora che nel Bagatti Valsecchi si instaura una conversazione tra gli ambienti e le opere della collezione Rotelli Gastaldi, ben distinte grazie a un allestimento semplice ma chiaro: ad esempio nella sala dell’affresco, dominata da una Madonna della Misericordia, sono ospitati i dipinti a tema religioso; nella biblioteca la Figura con sfera armillare di Giovanni Battista Langetti è circondata da antichi volumi e strumenti astrologici; nella camera da letto la Mamma col bambino e la mucca di Ceruti occhieggia alla Madonna del Giampietrino; nella sala da bagno gli animaletti scolpiti sui marmi dell’antica doccia fanno compagnia a piccole tele con gamberi, rane, lucertole; nella sala da pranzo le tele di Monsù Bernardo raffigurano un Giovane che lava i sedani, o ancora il Venditore di prugne. E accanto ai grandi nomi dell’arte italiana come Francesco Guardi, Giambattista Pittoni, Sebastiano Ricci, si possono scoprire autori certamente meno noti che tuttavia contribuiscono a definire ancor meglio uno scenario stratificato in cui trovavano posto i diversi registri della pittura dell’epoca.
Marta Santacatterina
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati