La grande mostra su Manet e Degas a Parigi

Amici o rivali? Oltre cento opere ricostruiscono la complessa relazione fra Édouard Manet ed Edgar Degas, in una imperdibile mostra al Musée d’Orsay

Questa di Manet e Degas al Musée d’Orsay è una delle mostre più attese degli ultimi anni. Curata da Laurence des Cars, direttrice del museo del Louvre, Isolde Pludermacher e Stéphane Guégan, l’esposizione vanta opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo e dopo l’estate si sposterà al Metropolitan di New York.

Édouard Manet, La modista, 1881

Édouard Manet, La modista, 1881

MANET E DEGAS. SIMILITUDINI E DIFFERENZE

Figli dello stesso ambiente borghese della Parigi di fine XIX secolo, Édouard Manet (Parigi, 1832-1883) ed Edgar Degas (Parigi, 1834-1917) seguirono un percorso parallelo in quanto a formazione ed esordi, per prendere poi direzioni differenti già a partire dal 1870, quando Manet si dissociò fermamente dal neonato movimento impressionista. Al contrario, Degas, sebbene si guardò sempre dall’imitare la tecnica pittorica di Monet, fu sempre vicino al gruppo e ai suoi salotti. Né Manet né Degas rimasero indifferenti alla pittura en plein air e alle sue luci cangianti, fondando, in fin dei conti, quello che si potrebbe considerare un Impressionismo a parte.
Accomunati dai circoli frequentati ‒ come quello della famiglia Morisot e quello del caffè La Nouvelle Athènes ‒ e dalle esperienze della guerra franco-prussiana e della Comune parigina, i due pittori non furono di certo affini per personalità: se Manet fu un innovatore rivoluzionario che non mancò di suscitare scandalo con le sue opere, un uomo mondano alla costante ricerca di riconoscimento, Degas fu un avanguardista raffinato, più discreto, che non abbracciò mai del tutto i canali di legittimazione ufficiale. Questa differenza di temperamento emerge anche in altri aspetti della vita dei due artisti, al di là della produzione artistica, come il rapporto con le donne: da un lato Manet, perfettamente a suo agio all’interno della società femminile, dall’altro Degas, sempre molto riservato sulla propria vita privata e più impacciato nelle relazioni con il sesso opposto. Ne derivano anche modalità differenti di rappresentare la figura femminile: donne dalla posa e dall’espressione rassicurante quelle dipinte da Manet, che intrattengono un diretto scambio di sguardi con lo spettatore (esemplari i ritratti di Berthe Morisot), ben diverse dalle donne di Degas, sempre rappresentate da punti di vista non convenzionali, in situazioni che rivelano turbamento e disequilibrio (La tinozza, 1886).

Edgar Degas, La tinozza, 1886

Edgar Degas, La tinozza, 1886

UN’AMMIRAZIONE PROFONDA: LA COLLEZIONE DI DEGAS

Le opere in mostra – raggruppate per temi comuni: il ritratto, le corse di cavalli, il nudo femminile, le scene di vita parigina – sono esposte una accanto all’altra, permettendo al visitatore di confrontare la tecnica e l’approccio dei due artisti. Il percorso si chiude con la monumentale Esecuzione di Massimiliano, realizzata nel 1867 da Manet: da convinto repubblicano, egli diede sempre spazio alla politica all’interno delle sue opere; un’ulteriore differenza con Degas, che invece non trattò mai soggetti legati all’attualità. Il dipinto, che rappresenta la fucilazione dell’imperatore Massimiliano d’Austria, imposto da Napoleone sul trono messicano, fu smembrato nel corso degli anni per fini commerciali e fu ricomposto da Degas dopo la morte dell’amico, avvenuta nel 1883. L’artista, colpito e commosso dalla scomparsa prematura di Manet, riunì in una vera e propria collezione un gran numero di sue opere attraverso acquisti, doni o scambi, con l’obiettivo di farne un museo. Insieme ad altre azioni da lui promosse per valorizzare l’opera di Manet (fra cui una petizione, lanciata da Claude Monet nel 1890, per far entrare l’Olympia nelle collezioni del Louvre), questa iniziativa testimonia l’ammirazione e la grande stima che Degas nutriva per il suo rivale, nonostante i non pochi contrasti che hanno costellato le carriere dei due maestri. Un sentimento confermato dalle sue parole in occasione dei funerali di Manet: “Era più grande di quanto credessimo”.

Giulia Olianas

Parigi // fino al 23 luglio 2023
Manet/Degas
MUSÉE D’ORSAY
Esplanade Valéry Giscard d’Estaing
https://www.musee-orsay.fr

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Giulia Olianas

Giulia Olianas

Giulia Olianas ha studiato storia dell’arte tra Cagliari e Bologna, attualmente vive e lavora a Parigi. Dopo alcune esperienze in gallerie d’arte contemporanea in Italia e a Londra, oggi, tra le altre cose, collabora e scrive per una piattaforma curatoriale…

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