Da Dürer all’arte cinese. Le mostre del Mart di Rovereto per il 2024
Da Albrecht Dürer alla pittura emergente cinese fino alle nuove acquisizioni della collezione permanente: ecco come il museo presieduto da Vittorio Sgarbi ha ideato la sua nuova programmazione espositiva
Il Mart di Rovereto presenta le cinque nuove mostre della programmazione invernale con una proposta diversificata per temi e periodi storici. Apre la rassegna Dürer. Mater et Melancholia con l’arrivo della Madonna col Bambino di Albrecht Dürer grazie alla collaborazione con la Fondazione Magnani Rocca, da cui provengono anche una serie di incisioni, compresa la più conosciuta Melancolia I. Sono maternità e melanconia, infatti, i temi su cui è costruito il dialogo tra il maestro di Norimberga e gli artisti del XX Secolo, tra cui Boccioni, Casorati, de Chirico, Fontana, Segantini, Severini, Sironi e Wildt. L’esposizione, a cura di Daniela Ferrari e Stefano Roffi, è visitabile fino al 3 marzo 2024 e raccoglie circa 70 opere provenienti da collezioni private e pubbliche, come il Museo Segantini di Saint Moritz, la Galleria dell’Incisione di Brescia, il Castello del Buonconsiglio di Trento, la collezione UniCredit, il Museo Morandi di Bologna e la Galleria d’Arte Moderna di Milano, in un confronto tra opere d’arte antica, moderna e contemporanea.
Al Mart di Rovereto la mostra sulla pittura emergente cinese
È una ricognizione sui più recenti esiti della pittura cinese Global Painting. La nuova pittura cinese, a cura di Lü Peng e Paolo De Grandis, mostra realizzata in collaborazione con Moca Yinchuan e PDG Arte Communications. In programma fino al 14 aprile 2024, l’esposizione presenta 24 artisti cinesi nati tra il 1980 e il 1995, restituendo una delle ultime tendenze artistiche del paese. Definiti sotto il nome di “Nuova pittura”, gli esponenti di questo orientamento artistico esprimono un proprio particolare conflitto, abbandonando le interpretazioni univoche della realtà: “ho cominciato a utilizzare l’espressione ‘Nuova pittura’ cinese nel 2007, collocandola nell’intersezione tra Realismo cinico e Pop politico”, spiega lo storico dell’arte Lü Peng. “Ciascuna di queste correnti rinuncia alle riflessioni sull’esistenzialismo per rivelare problemi reali, allontanandosi dagli standard puramente occidentali”. Bi Jianye, Chen Xuanrong, Chi Ming, Feng Zhijia, Fu Meijun, Ge Hui, Ge Yan, Huang Qiyou, Lin Wen, Liu Yuanyuan, Meng Site, Meng Xiaoyang, Meng Yangyang, Qi Wenzhang, Qiao Xiangwei, Shen Muyang, Tang Dayao, Wang Yilong, Wu Qian, Xiong Taom, Xu Dawei, Zhai Liang, Zhang Zhaoying e Zheng Mengqiang sono i testimoni di un paesaggio storico e sociale in cambiamento, e i cui lavori non sono mai stati presentati in Italia; nel corso del 2024, lo saranno anche a Belgrado, Praga e Londra.
Due mostre monografiche al Mart di Rovereto
Si celebra il centenario della morte di Bartolomeo Bezzi con Il Sentimento del tempo, ultimo appuntamento dedicato all’artista trentino dopo un anno di esposizioni che lo hanno visto già protagonista a Castel Caldes – Castello del Buonconsiglio e al Palazzo Assessorile del Comune di Cles. Sono presentate le 17 opere che hanno consacrato la fama dell’artista sia a livello nazionale sia internazionale, tutti dipinti di paesaggi e vedute caratterizzati da un forte impianto compositivo. La mostra è curata da Margherita de Pilati e sarà visitabile fino al 3 marzo 2024. Sempre di impostazione monografica, segue Luca Scacchi Gracco. Artista e avventuriero, a cura di Denis Isaia e Manuela Vallicelli, con un percorso espositivo che ripercorre la vita di Luca Scacchi Gracco (1930 – 2014). Mercante d’arte e precoce mediatore per l’Italia delle opere di Francis Bacon, Gustav Klimt, Egon Schiele, George Groz, Emil Nolde e Otto Dix, fu anche lui stesso artista: in mostra, visitabile fino al 3 marzo 2024, i documenti d’archivio relativi alla sua attività di mercante e una selezione di dipinti che testimoniano una ricerca complessa e articolata, fortemente influenzata dalle esperienze mediorientali.
Le nuove opere della collezione del Mart di Rovereto
La programmazione si conclude con la presentazione delle nuove opere che sono entrate a far parte della collezione del Mart. Donate, acquisite o depositate a lungo termine, la mostra presenta una selezione raccolta negli ultimi cinque anni ancora mai esposta: dalle tele di artisti operativi tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento alla recente donazione dello scultore Adolf Vallazza e i lasciti del collezionista Paolo Della Grazia e degli eredi dell’artista Pier Mario Ciani. Fino al 3 marzo 2024, a cura di Denis Isaia e Gabriele Salvaterra.
Caterina Angelucci
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