Le opere e l’anomala vita della pittrice ottocentesca Carlotta Gargalli in mostra a Bologna
Bologna riscopre la storia della grande pittrice bolognese amata da Antonio Canova. La difficile strada percorsa da una donna dell’Ottocento per ottenere il riconoscimento in arte
Il Museo dell’Ottocento a Bologna inaugura la mostra sulla pittrice Carlotta Gargalli, offrendo un ritratto completo della produzione artistica e della vita dell’artista. Gargalli nasce a Bologna nel 1788 da famiglia aristocratica: il padre, un noto ritrattista, fin dall’infanzia le insegna le tecniche di pittura.
Chi era Carlotta Gargalli
Proprio per via delle origini benestanti e del lavoro del padre, nel 1804 è la prima donna ad essere ammessa all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nonostante ciò, il suo percorso parte in salita e viene assegnata alla Pinacoteca e ai corsi di copia dall’antico, con l’esclusione da quelli di copia dal vero.
Frequenta l’Accademia per tre anni vincendo il primo premio del concorso per gli studenti con la tela Artemisia, che raffigura la figura femminile piangente appoggiata all’urna delle ceneri di Mausolo. Poco dopo, grazie all’appoggio di figure importanti come Antonio Canova, riesce a partecipare all’esame per poter essere ammessa all’Accademia di Italia di Palazzo Venezia a Roma: giudicata meritevole vi si trasferisce.
Carlotta Gargalli a Roma
Risiede nella Capitale per quattro anni, dal 1811 al 1815. Qui realizza le tre opere più note, Ritratto di ecclesiastico, Aiace e Pirro che minaccia di uccidere Astianatte, mostrando i progressi raggiunti in accademia.
Dopo l’esperienza romana Carlotta Gargalli torna a Bologna, diventando così l’unica donna della città ad avere un simile curriculum artistico e una delle pittrici più aggiornate, riuscendo pertanto a fare della pittura la propria professione. Realizza il ritratto della famiglia De’ Bianchi, una delle più importanti della città: l’opera è del 1817, di grandi dimensioni. Nella tela i sette componenti della famiglia sono a grandezza naturale, mentre l’ottavo compare nell’effige tenuta in mano dal padre. La Gargalli è sempre più riconosciuta tanto che nel 1821 viene scelta come pittrice per restaurare lo Sposalizio di Maria Vergine per i Padri Cappuccini. Nello stesso anno si sposa con un uomo non laureato e quindi non all’altezza del proprio lignaggio e con lui ha una figlia.
La nomina ad Accademica d’Onore
Nel 1827 l’Accademia di Parma la nomina Accademica d’Onore e grazie a questo titolo riceve importanti commissioni pittoriche; nello stesso anno perde figlia e marito.
Dopo la morte di questi si risposerà e con il secondo coniuge si traferirà a Roma dove aprirà uno studio di riproduzioni di opere. Proprio nella Capitale spirerà nel 1840.
Chiara Battaglino
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