La storia e i simboli dell’Italia unita in una mostra al Vittoriano di Roma
Il progetto espositivo celebra la conclusione della campagna di restauro del fregio dell'Altare della Patria, restituendo al pubblico una fotografia storica e simbolica dell'Italia dell'epoca
Si è aperto alla fine di aprile 2023 il cantiere di restauro volto alla valorizzazione dell’Altare della Patria, cuore del Vittoriano di Roma. Le pessime condizioni in cui verteva il fregio marmoreo, realizzato nel primo Novecento dallo scultore lombardo Angelo Zanelli (Brescia, 1870 – Roma, 1942), sono ormai un lontano ricordo e viene restituito al pubblico completamente restaurato in occasione de La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita, la mostra ospitata alla Sala Zanardelli del Vittoriano, a cura del professor Valerio Terraroli.
La Dea Roma e l’Altare della Patria. La mostra al Vittoriano
Oltre al fregio, nel percorso espositivo sono protagonisti anche una selezione di 44 gessi provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano, una raccolta che conta 250 pezzi conservati tra il Vittoriano e i locali dell’ex Mattatoio di Roma. La particolarità che contraddistingue questa piccola selezione in mostra è il suo legame con l’Altare della Patria e con la realizzazione del fregio da parte di Zanelli (e della sua equipe). Infatti, molti di questi bozzetti e modelli facevano parte di quei manufatti che lo scultore lombardo realizzò per il concorso del 1908 e che, successivamente, vennero utilizzati per la versione definitiva in marmo, dove “Zanelli operò una scelta stilistica forte perché, superando le volute serpentine e avvolgenti della linea portata avanti da Leonardo Bistolfi, scelse un modellato titanico delle figure” sottolinea il curatore Valerio Terraroli.
Un progetto espositivo che non si limita a dare lustro al grande lavoro di restauro operato sul monumentale bassorilievo, ma intende rivalutare la figura del suo autore ripercorrendo le tappe fondamentali della carriera di Zanelli: passando dagli esordi nel Pensionato Artistico Nazionale dell’Accademia di San Luca nel 1903, fino alle prestigiose commissioni degli anni Venti e Trenta, evidenziando le mutazioni stilistiche e le scelte simboliste ispirate ai modelli secessionisti viennesi.
Parola alla direttrice del Vittoriano e Palazzo Venezia Edith Gabrielli
“Dopo Bronzo&Oro, questa su Zanelli è la seconda mostra focus promossa dal VIVE”, spiega la direttrice del Vittoriano e Palazzo Venezia Edith Gabrielli. “Per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta i visitatori e – perché no? – anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo così affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è definitivamente restituito al pubblico e alla critica”.
Valentina Muzi
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