Restaurata la “pelle” bronzea del Sileno con Bacco fanciullo alle Gallerie degli Uffizi di Firenze
Quello che si è appena concluso è il primo intervento di restauro dedicato all'opera di Jacopo Del Duca, ospitato nella loggia del Verone del museo fiorentino. Avviatosi lo scorso giugno, il progetto di recupero ha visto anche la collaborazione dell'Opificio delle Pietre Dure
Ad unire i lati delle Gallerie degli Uffizi è il Verone, la loggia coperta che affaccia sull’Arno, dove sono custoditi diversi capolavori scultorei. Tra questi spicca il Sileno con Bacco fanciullo, realizzato tra il 1571 e il 1573 da Jacopo Del Duca, restituito al pubblico dopo un importante lavoro di restauro durato sei mesi.
Un intervento necessario non solo per far tornare alla sua originaria bellezza la “pelle” bronzea del Sileno, ma anche per dare maggior stabilità alla base, dove si erano riscontrate diverse lesioni. Grazie ad una campagna diagnostica iniziale, le restauratrici Flavia Puoti e Veronica Collina (in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure) hanno potuto approfondire una serie di problemi dell’opera, consentendo anche di distinguere i materiali costitutivi della scultura dagli elementi usati nei precedenti interventi di manutenzione.
Il Sileno con Bacco fanciullo degli Uffizi. Il restauro
Dopo uno studio approfondito dei problemi dell’opera Sileno con Bacco fanciullo, il restauro si è avviato con una minuziosa spolveratura di tutte le superfici, calibrata per ogni singola area bronzea. Dopodiché si è passata ad una pulitura totale dell’opera, alternando una di tipo chimica (con l’azione di miscele di solventi organici) ad una meccanica, operata mediante delle spazzole montate su un microtrapano dentistico. Le piccole lesioni emerse sono state poi riempite con della cera microcristallina pigmentata, così da restituire alla pelle una omogeneità cromatica che era stata compromessa. Per ciò che concerne la base, invece, le deformazioni sono state ridotte con l’aiuto di fonte di calore e morsetti.
Il Sileno con Bacco fanciullo degli Uffizi. La storia
Il soggetto dell’opera deriva da una statua di marmo conservata al Louvre. Si tratta di una copia romana di epoca imperiale di un bronzo del tardo IV secolo a.C., molto probabilmente di Lisippo. Il Sileno del Louvre – meglio conosciuto come il Sileno Borghese – fu trovato nella seconda metà del Cinquecento a Roma, nel giardino di Carlo Muti, area anticamente occupata dai giardini di Sallustio.
La copia in bronzo degli Uffizi fu commissionata da Ferdinando I de’ Medici all’artista Jacopo Del Duca e, nel 1588, il Granduca la posizionò nella galleria di Villa Medici a Roma, assieme al Marte Gradivo di Bartolomeo Ammannati. Successivamente, entrambe le sculture vennero spostate nel portico della villa, ai lati della fontana di Mercurio del Giambologna, per poi essere definitivamente trasferite agli Uffizi nel 1787, per volere di Pietro Leopoldo di Lorena.
Valentina Muzi
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