Riapre dopo 4 anni a Roma l’affascinante Museo Mario Praz
Dopo approfonditi restauri, sia della struttura sia delle opere, riapre la casa-museo del celebre anglista, critico e saggista, dove visse gli ultimi anni della sua vita tra dipinti, sculture e preziosi arredi
Dal 1° marzo 2024 sarà di nuovo possibile visitare il museo dedicato al celebre anglista Mario Praz (Roma, 1896 – 1982), dopo che dal 2020 era stato chiuso per restauro. La casa-museo – qui, infatti, a Palazzo Primoli in via Zanardelli a Roma, visse Praz dal 1969 al 1982 – presenta oltre 1200 pezzi, tra dipinti, sculture e preziosi arredi databili tra la fine del ‘700 e la prima metà del XIX secolo che il critico e saggista collezionò in oltre 60 anni: dai mobili inglesi ai bronzi francesi e alle malachiti russe, ma anche cristalli boemi e porcellane tedesche, oltre numerosi ritratti delle famiglie regnanti (come i Borbone e i Bonaparte). Lo stato acquistò l’immobile a pochi passi da Piazza Navona dagli eredi alla fine degli Anni Ottanta e aprì il museo nel 1995. Oggi, grazie all’intervento della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura – guidato da Massimo Osanna – ha riaperto le porte di un “prezioso tassello del nostro patrimonio culturale”, dichiara il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, mentre Osanna aggiunge: “Grazie ai restauri – coordinati dalla direttrice Francesca Condò, insieme alla restauratrice Silvana Costa –, alle nuove assegnazioni di personale dedicato e agli ulteriori finanziamenti stanziati, questa casa-museo, ricca di spunti letterari, artistici e di storia del costume e dell’arredamento, si candida a meta imprescindibile nei percorsi di visita nel cuore di Roma, anche nell’ottica di un’importante diversificazione dell’offerta culturale”.
Museo Mario Praz. Chi era il celebre anglista
Anglista, saggista, scrittore, critico, traduttore e giornalista, Mario Praz si occupò di letteratura italiana, francese, spagnola, tedesca e russa, concentrandosi particolarmente sull’Inghilterra tra il ‘600 e l’epoca vittoriana, producendo oltre 2600 pubblicazioni. Studiò a Firenze e nel 1923 si trasferì a Londra, dove lavorò per il British Museum; dal 1924 al 1932 insegnò italiano all’università di Liverpool e dal 1932 al 1934 a quella di Manchester, per poi tornare a Roma per poi essere professore di lingua e letteratura inglese all’università di Roma. Come critico approfondì l’influsso della letteratura e della cultura italiana in Inghilterra e illustrò figure e aspetti particolari della letteratura inglese, mosso da un vivo e appassionato interesse per la storia e per il costume. Collaborò, inoltre, con riviste e giornali come La Cultura, The London Mercury, The Criterion, English Studies, La Stampa e il Corriere della sera. Praz ispirò anche artisti contemporanei come Francesco Vezzoli, di cui si ricordano le opere OK THE PRAZ IS RIGHT (primo episodio di An embroidered trilogy, video progetto commissionato all’artista nel 1997 dal Centre d’Art Contemporain di Ginevra, girato proprio nella casa-museo di Praz) e Anna Magnani loved Mario Praz del 2002.
Caterina Angelucci
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