Un crowdfunding per supportare il rinnovamento del Bagatti Valsecchi a Milano
Tra le più preziose testimonianze europee di abitazione nobiliare di fine Ottocento, allestita con gusto neorinascimentale, la casa che fu dei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi è oggi uno dei musei più particolari di Milano
Il Museo Bagatti Valsecchi di Milano è innanzitutto una casa. E la testimonianza concreta di una illuminata vicenda collezionistica di fine Ottocento, di cui furono fautori i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, baroni che, con gusto neorinascimentale, allestirono il palazzo di via Gesù (zona Montenapoleone) accordando lo stile degli spazi a quello degli oggetti e delle opere d’arte conservate tra saloni di rappresentanza e ambienti privati.
La storia del Museo Bagatti Valsecchi di Milano
All’origine del progetto stava infatti la volontà di ricreare un’abitazione ispirata ai modelli del Quattrocento e Cinquecento lombardo, all’interno della quale decorazioni, dipinti (da Giovanni Bellini a Lorenzo di Niccolò) e manufatti d’arte applicata contribuissero a restituire con fedeltà l’ambientazione e l’immaginario rinascimentali tornati in voga all’epoca, in linea con il programma culturale presentato dalla monarchia sabauda con l’Unità d’Italia. La casa museo dei fratelli Bagatti Valsecchi fu acquistata dalla Regione Lombardia nel 1975, anno in cui gli eredi smisero di abitarvi: al 1994 data l’apertura al pubblico dello spazio, tra le dimore ottocentesche meglio conservate d’Europa.
Le novità della nuova direzione
Sotto la direzione di Antonio D’Amico, che ha assunto il ruolo alla fine del 2023 dopo essere stato conservatore della collezione, il museo propone oggi diverse attività collaterali, tra mostre temporanee, musica e talk all’ora del tè. E ora si propone di adeguare l’impianto illuminotecnico a una fruizione quanto più possibile rispettosa della particolarità del contesto, adottando soluzioni innovative progettate in funzione degli ambienti e delle diverse collezioni quattro-cinquecentesche e ottocentesche raccolte dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi.
Illumina il Museo: il crowdfunding con la Libreria Bocca
Nasce da queste premesse l’iniziativa Illumina il Museo, campagna di crowdfunding promossa in collaborazione con un’altra storica istituzione della scena culturale milanese, la Libreria Bocca. L’inedito sodalizio suggella, infatti, proprio la sintonia tra due realtà storiche della città: fondata in Galleria Vittorio Emanuele nel 1775, la Libreria Bocca è la più antica d’Italia ancora in attività, e al Museo Bagatti Valsecchi festeggerà i suoi 250 anni. Per questo ha lanciato la raccolta fondi online che vorrebbe sostenere, parzialmente, il progetto illuminotecnico studiato dall’architetto Margherita Suss, focalizzato su due punti chiave: ricreare l’atmosfera degli ambienti pensati dai fratelli Bagatti Valsecchi a metà Ottocento e utilizzare le ultime tecnologie nel campo dell’illuminazione museale per valorizzare i capolavori delle collezioni. L’attuale sistema di illuminazione, infatti, risale alla fine dell’Ottocento, quando Fausto e Giuseppe accolsero l’innovazione della luce elettrica portandola all’interno della loro dimora.
Il nuovo progetto di illuminotecnica del Museo Bagatti Valsecchi
La luce calda e antica, tipica di una casa di inizio secolo ma inadatta alla visita museale, sarà sostituita da un sistema di lampade che puntano a esaltare, oltre alle opere d’arte, alcuni dettagli di alto artigianato di fine Quattrocento e di manifattura ottocentesca che popolano la Casa Museo. Nello specifico, saranno posizionati oltre 300 proiettori iGuzzini a LED con ottiche differenziate, temperatura di colore delle sorgenti luminose pari a 3000K e indice di resa cromatica pari a 90. Gli apparecchi saranno dislocati in posizioni defilate o alloggiati in piantane, disegnate su misura per il museo, il cui aspetto richiama gli antichi candelabri quattrocenteschi presenti nella Sala dell’Affresco che apre il percorso di visita.
Sulla piattaforma gofund, chiunque potrà contribuire con una donazione libera; chi deciderà di donare una cifra pari o superiore ai 200 euro riceverà in omaggio una copia del volume sulla Storia della Libreria Bocca, che ripercorre le vicende di un luogo mitico: nel corso della sua lunga esistenza, la libreria ha avuto sedi a Parigi, Firenze, Roma, Torino e Milano, annoverando tra i suoi autori Gioberti, Pellico, Previati, Segantini, Nietzsche, Kierkegaard, Lombroso. La sede milanese è l’unica a essere tutt’ora attiva, sotto la guida della Famiglia Lodetti che la gestisce dalla fine degli anni ’70, con specializzazione nella vendita di testi, monografie e cataloghi d’arte.
Livia Montagnoli
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