Il museo di Palazzo Pretorio a Prato compie 10 anni e cresce
Inaugurata una nuova sala ricavata dall’antico Monte dei pegni per valorizzare diverse opere finora conservate nei depostiti, risalenti al periodo d’oro della pittura pratese, tra il XV ed il XVI Secolo
Sotto l’occhio vigile del più grande benefattore della storia pratese, Francesco di Marco Datini, mercante e promotore di un mecenatismo proto-rinascimentale ben cinquant’anni prima del ritorno di Cosimo De Medici a Firenze, il Palazzo Pretorio di Prato festeggia i suoi primi dieci anni dalla riapertura come istituzione museale. Da aprile 2014, è diventato luogo di conservazione di memoria storica e locale, altresì luogo di narrazione culturale e artistica, spesso nutrita da incursioni contemporanee.
Dai depositi al Museo di Palazzo Pretorio
L’apertura di una nuova sala espositiva per festeggiare l’importante anniversario, è un’iniziativa tutt’altro scontata, sia per le implicazioni di risorse considerevoli, sia per la capacità di inserimento nella lettura di un percorso museale. Pure, la nuova sala del primo piano palatino coglie un aspetto originale e ricco di quesiti in ambito storico artistico poiché valorizza le maestranze operanti a Prato tra il Quattrocento ed il primo Cinquecento; nomi forse poco noti, ma, proprio in virtù di questo, di largo interesse scientifico per aprire dibattiti e approfondimenti sugli scambi intellettuali tra le botteghe artistiche dell’epoca.
“Le diciassette opere presentate per l’allestimento della nuova sala rappresentano un patrimonio ‘segreto’, presente da tempo ma mai proposto come corpus unico, tutt’al più attinto per mostre tematiche temporanee” spiega Rita Iacopino, Direttrice del Museo di Palazzo Pretorio. E prosegue: “Sono opere poco note ma certamente importanti, che ci fanno capire quanto fossero diffusi i modelli dei grandi artisti, come Filippo Lippi o più tardi il Ghirlandaio, nelle botteghe cosiddette “minori” e di come queste ultime li distribuissero al grande pubblico”. L’allestimento Dai depositi al museo: dipinti del Quattrocento e del Cinquecento, in cui è inclusa una piccola raccolta di Sacre Famiglie e di Madonne col Bambino di chiara influenza raffaellesca, preme soprattutto sull’inclusività del contenuto e sulla crescita di consapevolezza da parte del pubblico del patrimonio storico artistico posseduto.
I primi dieci anni del Museo di Palazzo Pretorio
Tra storia locale e slanci di notevole connubio tra passato e contemporaneità, il Museo di Palazzo Pretorio ha maturato un percorso esemplare nell’offerta culturale di un’istituzione cittadina, senza negare sé stesso ma aprendo lo sguardo a nuovi linguaggi e forme originali di fruizione. Dalla mostra inaugurale Da Donatello a Lippi. Officina Pratese (2013-14), curata da Andrea De Marchi e Cristina Gnoni Mavarelli, che diede la fisionomia strutturale delle sale del primo piano, alla recente Hi Woman! La notizia del futuro, 22 artiste internazionali dialogano con le opere del Pretorio (2021-22), a cura di Francesco Bonami, il Museo ha promosso iniziative ricercate e persino coraggiose, toccando anche progetti interni multisensoriali come Miraggi (2018), ideato da Veronica Caciolli, dove tre sound artist, Gea Brown (Alessandra Tempesti), THX (Riccardo Tassi) e Dan-I (Andrea Lenzi), proposero un percorso interattivo, godibile in cuffia, tra i capolavori del museo e la musica elettronica.
I prossimi appuntamenti di Palazzo Pretorio
Iniziative che non mancano per il decimo anniversario: in attesa di inaugurare altre due nuove sale espositive, una dedicata ai reperti etruschi provenienti dal territorio e in particolare dal sito di Gonfienti, e la seconda per rievocare il Museo del Risorgimento anticamente locato proprio al Pretorio, il calendario degli eventi varia uno scenario degno dei grandi festeggiamenti, con la trilogia La scena del Pretorio – la reinvenzione performativa (2014-2024), un progetto a cura della storica del teatro Teresa Megale, che ha coinvolto la drammaturga Elena Bucci (lunedì 15 aprile), il coreografo Virgilio Sieni (mercoledì 15 maggio) e la Compagnia Teatrale Universitaria ‘Binario di Scambio’ dell’Università di Firenze (giovedì 30 maggio), oltre a conferenze, workshop, laboratori e mostre occasionali come Nel Segno e nel Colore dedicata all’artista Primo Tamagnini e curata da Giulia Ballerini (venerdì 24 maggio). Una programmazione ricca, figlia di buone idee e tanta volontà
Luca Sposato
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