Mary Cassatt: la pittura per l’arte e i diritti delle donne a Philadelphia
La città di Philadelphia, negli spazi del suo museo più famoso celebra l’unica artista americana ad essersi guadagnata un posto nel gruppo degli impressionisti francesi
Mary Cassatt at Work è la più grande mostra dedicata all’artista negli ultimi 25 anni negli Stati Uniti. Ricordata dai più come “la pittrice delle mamme”, Mary Stevenson Cassatt (Allegheny, Pennsylvania 1844 – Château de Beaufresne, Parigi 1926) è una donna che ha voluto con determinazione diventare una “professionista” dell’arte e che ha sostenuto e dato un volto alle donne moderne.
Al museo di Philadelphia una nuova Mary Cassatt
In mostra al Philadelphia Museum of Art fino all’8 settembre, più di 130 lavori tra pastelli, dipinti a olio e stampe, il cui soggetto principale è la donna nella sua complessità psicologica e nel suo impegno attivo all’interno della società.
L’opera e la vita dell’artista vengono poste sotto una nuova lente dai curatori di Philadelphia che evidenziano da una parte l’impegno della pittrice, tutt’altro che scontato, di fare della sua arte una “professione seria”, e dall’altra la scelta coraggiosa di rappresentare “il lavoro delle donne”.
In un contesto in cui le donne venivano rappresentate quali oggetti, la Cassatt le racconta invece come soggetti impegnati. Secondo questa nuova chiave di lettura, le scene ritratte nel corso di oltre 50 anni, non sarebbero momenti rubati al tempo libero, ma raffigurazioni di autentiche attività quotidiane (l’accudimento dei figli, il lavoro manuale e il prendere parte ad eventi mondani) che attribuiscono alle donne un ruolo sociale.
Mary Cassat, un’artista radicale
I visitatori sono invitati a guardare l’opera di Mary Cassatt nel contesto in cui è stata creata, un’epoca conservatrice lontanissima dal riconoscere i diritti basilari delle donne, e a cogliere quanto potesse essere radicale un dipinto come Driving del 1881 in cui Lydia, la sorella dell’artista, guida una carrozza nel centro di Parigi.
Rappresentare donne intente a leggere la prima pagina di un quotidiano, riservata in genere a politica e affari, come in On a Balcony del 1878-79, è un tema decisamente innovativo nel XIX secolo, quando dalle donne ci si aspettava quale massima ambizione quella di sposarsi e dare alla luce dei figli. Invece Mary ha scelto un percorso di vita diametralmente opposto a quello che la società si aspettava da lei, né moglie né madre ma donna indipendente.
Eppure, la relazione materna è un tema centrale della sua produzione. Due idee sbagliate hanno accompagnato in modo persistente l’interpretazione di queste scene: che si tratti sempre di madri in senso proprio e che siano state dipinte in chiave sentimentalista. I curatori della mostra indicano invece un’altra probabilità, ovvero che si tratti di momenti in cui bambinaie e collaboratrici domestiche accudivano i più piccoli (Bathing the Young Heir, 1890-91), superando così un semplicistico sentimentalismo e rivalutando lo sguardo di Cassatt sul ruolo attivo di queste donne nella società.
Gli ultimi anni e il sostegno alle suffragette
Nel 1914, ormai settantenne, Cassatt inizia a soffrire di problemi alla vista che la obbligano ad abbandonare la pittura. Nonostante ciò, continua a lavorare attivamente per le donne, sostenendo direttamente il movimento americano delle suffragette. “If the world is to be saved, it will be the women who save it.” Se il mondo deve essere salvato, saranno le donne a farlo, afferma l’artista, quelle donne moderne a cui ha dato un volto attraverso il suo instancabile lavoro.
Alessia Di Clemente
Filadelfia // fino all’8 settembre
Mary Cassatt at Work
Philadelphia Museum of Art
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