Gli appartamenti reali della Reggia di Caserta tornano a splendere
Si sono conclusi gli interventi di restauro che hanno interessato il cuore del Palazzo Borbonico, operando sull'apparato decorativo e sui dipinti. Il tutto senza mai chiudere al pubblico
La Reggia di Caserta, la residenza reale Settecentesca voluta da Carlo III di Borbone, re di Napoli e Sicilia, progettata dell’architetto Luigi Vanvitelli (Napoli, 1700 – Caserta, 1773), è stata oggetto di un importante intervento di restauro che ha coinvolto il cuore del Palazzo, e nello specifico le sale del Trono, di Marte, di Astrea e degli Argenti. Un’iniziativa importante realizzata grazie ai fondi del PON – Programma Operativo Complementare di azione e coesione 2014 -2020, per un investimento di oltre 920mila euro.
Per operare sull’apparato decorativo (tra volte e stucchi) e dipinti, i restauratori hanno lavorato a quasi venti metri di altezza, senza mai interdire le sale al pubblico, il quale ha potuto osservare da vicino il meticoloso lavoro dei professionisti.
Il restauro degli appartamenti reali della Reggia di Caserta
Nelle Sale di Astrea, Marte e Trono (che Luigi Vanvitelli aveva in origine riservato al re, ma i cui lavori ebbero effettivo avvio solo dopo l’arrivo di Gioacchino Murat nel 1806) è emerso che gli stucchi erano stati in gran parte ridipinti in epoche passate, ricoprendone e mortificandone la forma. Durante gli studi preliminari all’intervento sono state individuate numerose lesioni e molti distacchi sia superficiali, sia degli elementi in rilievo. Dopo la pulitura meccanica e chimica, è stato effettuato il consolidamento con perni in vetroresina, la stuccatura e l’equilibratura cromatica realizzata con colore a calce miscelato con pigmenti puri e acquerello.
Il restauro dei dipinti nelle sale di Astrea e del Trono della Reggia di Caserta
Oltre all’apparato decorativo, sono stati oggetto di restauro anche due dipinti ospitati nelle sale di Astrea e del Trono, entrambi posizionati a venti metri di altezza. Si parte dalla grande tela posta sulla volta in muratura della Sala di Astrea dedicata alla dea della Giustizia che compare nell’affresco su una nuvola accanto a Giove. La tela è stata smontata dalla struttura che la teneva salda alla volta per poter studiare lo stato di degrado del retrostante intonaco, già lesionato al centro e agli angoli. Per farlo è stato costruito in loco un telaio in legno delle stesse misure del dipinto (sorretto da una struttura munita di ruote che ne permetteva il movimento) su cui è stato possibile adagiare la tela dopo aver rimosso le viti che la tenevano agganciata al soffitto.
Nella Sala del Trono, invece, i restauratori hanno operato sull’affresco di Gennaro Maldarelli che rappresenta La posa della prima pietra del Palazzo Reale e raffigura tutta la corte raccolta per l’evento con il re Carlo, la regina Maria Amalia, il ministro Tanucci e Luigi Vanvitelli in primo piano. In particolare, su questa opera, sono state riscontrate lesioni importanti e il colore risultava su quasi tutta la superfice polveroso e slegato.
Parola alla direttrice della Reggia di Caserta Tiziana Maffei
“Grazie all’impegno tecnico e l’esperienza del personale della Reggia, le ditte specializzate hanno condotto i lavori con grande sapienza nonostante la problematica estremamente complessa di garantire la fruizione delle sale e, per la ditta delle pulizie, mantenere il decoro e la manutenzione programmata degli ambienti”, spiega la direttrice del Museo Tiziana Maffei. “È una grande soddisfazione vivere con il pubblico un concetto di cura quotidiana, dove i grandi interventi s’inseriscono in un processo di consapevolezza di quanto lavoro ci sia per salvaguardare il patrimonio nel rispetto della nostra missione museale. È un emozione ritrovare l’opera di Terrae Motus di Richard Long nella Sala del Trono“.
Valentina Muzi
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