Grande restauro per un capolavoro del Guercino. Poi andrà in prestito alle Scuderie del Quirinale
La monumentale pala, custodita nella Basilica della Ghiara di Reggio Emilia, sarà uno dei punti forti di una importante mostra romana dedicata al Guercino e ai Ludovisi
Grande restauro per un capolavoro del GuercinoErano i primi decenni dei Quattrocento quando la comunità di Reggio Emilia chiamò Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), per decorare la cupola della nascente Basilica della Ghiara. Guercino però era stato chiamato a Roma al seguito del neoeletto papa Ludovisi, e rifiutò. I reggiani però non mollarono: quando doveva essere realizzata la pala per l’omonimo altare, simbolo tangibile della venerazione che la città nutriva per l’immagine della Vergine, richiamarono il pittore centese. Che stavolta accettò, creando tra il 1624 e il 1625 la grande pala di Cristo Crocifisso con Vergine, Maria Maddalena, Giovanni evangelista e San Prospero, opera considerata tra le più significative dell’intera produzione del maestro della scuola emiliana. Oggi quel capolavoro, ancora custodito nella Basilica, sarà sottoposto a un grande restauro in visita di un prestito autunnale alle Scuderie del Quirinale.
Il restauro della grande pala d’altare del Guercino
L’intervento – interamente finanziato dalle Scuderie stesse – sarà articolato in due momenti: vi sarà un iniziale trattamento straordinario in anossia (ad opera della ditta M.A.G. Ecologica), all’interno di una struttura di contenimento che tenga in sicurezza l’opera per 60 giorni; seguirà poi un intervento di restauro (ad opera di Cristina Lusvardi) che riporterà la pala al suo antico splendore. Il tutto durerà meno di tre mesi e si svolgerà sempre nella Basilica sotto la supervisione della Soprintendenza di Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Nel frattempo, sull’altare sarà posta una copia a grandezza naturale dell’opera originale realizzata grazie alle riprese fotografiche in altissima definizione del fotografo Carlo Vannini.
La Basilica della Ghiara di Reggio Emilia
Un’ottima occasione di restauro, quindi, per la Fabbriceria della Ghiara e la comunità dei Servi di Maria, che custodiscono la Basilica, e per la città tutta, che si narra beneficiò per prima del miracolo mariano. Anche detta tempio della Beata Vergine della Ghiara, la Basilica sorge infatti nel luogo dove si dice che la Vergine abbia restituito udito e parola a un giovane orfano e guarito una donna, nella primavera del 1596. Dietro richiesta del vescovo Claudio Rangone, e con l’approvazione del miracolo da parte di Papa Clemente VIII, venne qui eretto un luogo di culto per fedeli e pellegrini, che sarebbe diventato uno tra i santuari mariani più importanti d’Italia. Qui sono anche ospitate commissioni di grande pregio, come gli affreschi di Alessandro Tiarini, tra i maggiori talenti della scuola carraccesca, e quelli di Luca Ferrari, discepolo di Guido Reni. Culmine, ovviamente, è la grande pala d’altare, che valse al Guercino “oltre il prezzo stabilito di ducatoni 500 […] una collana d’oro con una medaglia di valuta ella solo di lire cento con la Madonna di Reggio e l’arma della città”.
La grande mostra di Guercino e i Ludovisi alle Scuderie del Quirinale di Roma
Una volta completato il restauro, intorno a fine ottobre, l’opera potrà quindi partire per Roma per essere ammirata in tutto il suo splendore a fianco dei grandi maestri emiliani del primo Seicento. Alle Scuderie del Quirinale si prepara infatti una grande esposizione dedicata a Guercino e ai Ludovisi, in programma in occasione della chiusura delle celebrazioni del quarto centenario del papato di Gregorio XV Ludovisi. L’esposizione, che si terrà dal 30 ottobre al 26 gennaio e sarà curata da Raffaella Morselli e Caterina Volpi, si propone di restituire il clima estetico che segnò l’arrivo della famiglia Ludovisi a Roma, accompagnato e segnato dall’affermarsi del pittore centese.
Giulia Giaume
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