Dagli Uffizi arriva al Museo Diocesano di Milano l’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli
“Capolavoro per Milano” è il titolo dell’iniziativa che ogni anno, da sedici anni, porta un capolavoro della storia dell’arte italiana in prestito al Museo Diocesano del capoluogo lombardo. Protagonista per il 2024? L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli (Firenze, 1445 – 1510) è la protagonista della 16esima edizione di Capolavoro per Milano, iniziativa che ogni anno vede un’opera del panorama della storia dell’arte italiana giungere “in visita” al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano. L’Adorazione, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, sarà esposta fino al 2 febbraio 2025, per una mostra a cura di Daniela Parenti, curatrice della Pittura del Quattrocento delle Gallerie degli Uffizi, e Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli. La storia
Fin dalle sue origini, il dipinto di Botticelli vive vicende movimentate. L’Adorazione dei Magi, realizzata intorno al 1475, fu destinata alla cappella dedicata ai Magi della Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, fatta costruire nel 1469 dall’uomo d’affari Gasparre da Lama. La caduta in disgrazia del committente portò però all’abbandono della cappella e a uno “spostamento” di collezione dell’Adorazione dei Magi: l’opera passa alla famiglia dei Medici, come risulta dagli inventari di fine XVI secolo, ed esposta poi agli Uffizi dal 1796.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli. Il racconto nelle Vite di Vasari
È interessante la descrizione che Giorgio Vasari, nella sua opera Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, ricostruisce del dipinto: “fu allogato a Sandro in questo tempo una tavoletta piccola, di figure di tre quarti di braccio l’una, la quale fu posta in S. Maria Novella fra le due porte, nella facciata principale della chiesa, nell’entrare per la porta del mezzo, a sinistra: et èvvi dentro la adorazione de’ Magi; dove si vede tanto affetto nel primo vecchio, che baciando il piede al Nostro Signore e struggendosi di tenerezza, benissimo dimostra avere conseguita la fine del lunghissimo suo viaggio. E la figura di questo re è il proprio ritratto di Cosimo Vecchio de’ Medici, di quanti a’ dì nostri se ne ritruovano, il più vivo e più naturale. Il secondo, che è Giuliano de’ Medici, padre di papa Clemente VII, si vede che intensissimo con l’animo, divotamente rende riverenza a quel Putto e gli assegna il presente suo; il terzo, inginocchiato egli ancora, pare che adorandolo gli renda grazie e lo confessi il vero Messia, è Giovanni figliuolo di Cosimo”.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli. La critica di Vasari
Vasari inoltre fa un commento critico all’opera, sottolineando le doti di Botticelli nella rappresentazione delle espressioni dei volti, nel disegno e nella resa cromatica: “nè si può descrivere la bellezza che Sandro mostrò nelle teste che vi si veggono; le quali con diverse attitudini son girate, quale in faccia, quale in proffilo, quale in mezzo occhio, e qual chinata, et in più altre maniere e diversità d’arie di giovani, di vecchi, con tutte quelle stravaganzie che possono far conoscere la perfezzione del suo magisterio; avendo egli distinto le corti di tre re, di maniera che e’ si comprende quali siano i servidori dell’uno e quali dell’altro: opera certo mirabilissima; e per colorito, per disegno e per componimento ridotta sì bella, che ogni artefice ne resta oggi maravigliato”.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli. Un capolavoro anche “politico”
Tra i temi più celebri della storia dell’arte, quello dell’Adorazione dei Magi viene qui interpretato da Sandro Botticelli in maniera originale, a partire dalla composizione e la “distribuzione” dei personaggi nella scena: su un basamento, sotto i raggi della luce divina, è la Madonna con il Bambino, e alle sue spalle si trova Giuseppe; ai lati si trovano due schiere di personaggi, giunti in parata insieme ai Magi, tutti da ricondurre a protagonisti della società fiorentina al tempo dell’ascesa dei Medici. Il tema classico viene così reso “contemporaneo” da questi riferimenti, ma anche dall’indirizzo della stessa committenza: Gasparre da Lama porta il nome di uno dei Magi e inoltre, per omaggiare i Medici – sostenitori della Compagnia dei Magi con sede a San Marco a Firenze – fece realizzare quest’opera (nel dipinto sono presenti Cosimo il Vecchio, inginocchiato ai piedi della Vergine, e i suoi due figli Piero il Gottoso e Giovanni; forse sono riconoscibili anche Lorenzo il Magnifico e il fratello Giuliano). Un capolavoro indiscusso della storia dell’arte carico anche di significati politici: anche questo rende l’Adorazione dei Magi uno dei lavori di Botticelli più affascinanti. Una curiosità: anche Botticelli si ritrae nel ragazzo biondo sulla destra, posto di tre quarti con il manto giallo oro, mentre ricerca lo sguardo dello spettatore.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli al Museo Diocesano di Milano
L’esposizione dell’opera al Museo Diocesano di Milano rientra nell’ambito di Nessuno escluso, progetto (realizzato grazie al contributo di Fondazione Alia Falck e in collaborazione con Consulta Diocesana Comunità Cristiana e Disabilità) che mira a rendere sempre più accessibile il Museo e le sue collezioni al più ampio pubblico possibile. L’Adorazione dei Magi sarà fruibile in quattro diversi linguaggi: CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), DescriVedendo, Easy to read e LIS (Lingua dei Segni italiana), che saranno proposti nel corso del 2025 anche per alcune delle opere più importanti della collezione permanente del Museo.
Desirée Maida
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