Tornano in Italia due capolavori del Perugino acquistati in asta da una fondazione umbra

Si tratta delle tavole con “Cristo coronato di spine” e la “Vergine”, acquistate a un’asta viennese dalla Fondazione Perugia. A partire da metà dicembre, saranno esposte al Museo di Palazzo Baldeschi nel capoluogo umbro

Fanno ritorno a casa due capolavori di Pietro Vannucci, tra i maggiori maestri del Rinascimento passato alla storia come il Perugino (Città della Pieve, 1446 – Fontignano, 1523): di recente Fondazione Perugia ha acquistato a un’asta viennese due sue tavole, il Cristo coronato di spine (1497-1500) e la Vergine (1500), provenienti da una collezione privata. Entrambi i dipinti andranno così ad aggiungersi alla collezione artistica di Fondazione Perugia, custodita nel Museo di Palazzo Baldeschi in Corso Vannucci a Perugia, dove si trovano già due opere del Perugino e dove le nuove acquisizioni saranno esposte a partire da metà dicembre.

Fondazione Perugia acquisisce due opere del Perugino

“Siamo estremamente felici ed emozionati di aver portato a termine un’operazione di tale valore artistico, culturale e identitario”, dichiara Alcide Casini, presidente di Fondazione Perugia, ente privato senza fini di lucro (costituita ufficialmente nel 1992 con il nome Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia) che ha come scopo la realizzazione di progetti che promuovano lo sviluppo economico e culturale del territorio. “Il ritorno in Italia dei due capolavori consentirà la loro piena valorizzazione e soprattutto la loro fruizione pubblica, come è nella missione del nostro ente. Le celebrazioni per il cinquecentenario dalla morte del Perugino, nel 2023, hanno ricordato all’intero territorio l’importanza assoluta di questo straordinario artista. Per tale motivo”, conclude Casini, “questo è un successo dell’intera comunità, perché è per essa che l’acquisto è stato compiuto”.

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Vergine (1500)

Il “Cristo coronato di spine” e la “Vergine” del Perugino

Entrambi i dipinti furono realizzati alla fine del Quattrocento, in un momento molto felice della carriera del Perugino: in quegli anni era attivo a Firenze, dove conobbe la pittura fiamminga e la luce di Leonardo. Le due tavole acquisite da Fondazione Perugia si contraddistinguono per la composizione molto simile: sia il Cristo sia la Vergine sono raffigurati in primo piano, stagliandosi su un fondale nero bitume. Ciò che affiora dalle tavole è la straordinaria capacità del pittore di rappresentare i volti, con luci e ombre che concorrono alla costruzione psicologica e spirituale dei personaggi. Entrambe le tavole presentano sul verso un rivestimento di pelle con motivi decorativi e il monogramma cristologico, simulando così la coperta di un libro. Erano parte di un dittico, collegato da cerniere e destinato alla devozione privata.

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Cristo coronato di spine (1497-1500)

Il “Cristo coronato di spine” e la “Vergine” del Perugino. Una curiosità

Prima di passare in varie raccolte private estere, è probabile che il Cristo coronato di spine e la Vergine abbiano fatto parte della collezione dell’intellettuale fiorentino Cosimo Bordoni, medico personale del granduca Cosimo III de’ Medici. In un inventario dei beni del professionista, scomparso intorno al 1703, sono citati infatti “due quadri compagni del Perugino” raffiguranti “la Madonna e Giesù”.

Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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