10 artisti del Modernismo brasiliano delle origini a Londra con una grande mostra

A oltre 80 anni dalla grande esposizione antesignana del 1944, alla Royal Academy tornano i grandi artisti brasiliani della Seconda Generazione, con opere mai viste che raccontano la vita del paese appena uscito dalla Rivoluzione

Alla Royal Academy londinese tornano alla ribalta significativi artisti brasiliani dopo l’antesignana esposizione (Exhibition of Modern Brazilian Paintings, 1944) voluta dallo statista brasiliano O. Aranha, in una città allora resiliente e sfinita dai bombardamenti nazisti. Una mostra, quella, che al tempo stesso risulterà diplomaticamente strategica, elargendo il ricavato dalla vendita di circa 40 opere – donate dagli artisti – e dei proventi di 6300 cataloghi a sostegno della RAF (Royal Air Force) inglese. 

Il Brasile tra storia e arte dopo la Rivoluzione

La Rivoluzione del 1822 libera il paese dalla colonizzazione portoghese e il Brasile aspira a forgiare la sua nuova identità diventando una Repubblica multietnica nel 1889. Lo stile imposto dal colonialismo non rispecchia la giovane nazione: gli artisti approcciano diversi tentativi per sorpassare i canoni istituzionali dell’arte classica e accademica. I pittori di Prima Generazione, nonostante le disuguaglianze sociali e le difficili circostanze di vita, aprono dialoghi di rinnovamento con i loro contemporanei europei, sostenuti da alcuni magnati del caffè e dello zucchero. La settimana della Modern Art Week (1922), sponsorizzata dal maggiorente P. Prado, trasforma il centro economico di Sao Paulo e sposta gli eventi artistici a Rio de Janeiro, eleggendola nuovo centro di riferimento culturale oltre che politico. Il crollo mondiale del mercato azionario (1929) fa tracollare il prezzo del caffè e sfocia nella Rivoluzione militare  del 1930, ove viene eletto il dittatore G. Vargas che frena il fermento artistico fino al 1945. Negli Anni ’50, il Brasile acquisisce finalmente una propria coscienza nazionale anche artistica e vengono aperti i primi Musei.

La nascita del Modernismo nella mostra alla Royal Academy di Londra

Sono molti i lavori – rimasti finora sconosciuti – dei 10 artisti di Seconda Generazione che sono protagonisti della mostra curata da Adrian Locke e da Fabienne Eggelhofer (Zentrum Paul Klee di Berna) con Roberta S. Coutinho. Si tratta di artisti benestanti, o che ricevono borse di studio per viaggiare tra Parigi e Berlino, i quali entrano in contatto diretto con le Avanguardie Europee (Espressionismo, Futurismo, Brutalismo, Cubismo) e, di ritorno nel loro paese, si adoperano per creare un’arte originale.
Lo sforzo di pittori più o meno noti, come C. Portinari, T. Do Amaral, F. De Carvalho, A.Malfatti, L. Segall, R. Burle Marx, V. do Rego Monteiro, G. de Barro, A. Volpi, D. da Motta e Silva e R. Valentim, ha rimodellato la commistione della contaminata cultura indigena, andando oltre il tribale, il figurativo e il realismo sociale.
L’allestimento della grande esposizione londinese accompagna il visitatore in sale dai colori tenui, dedicate ai lavori dei diversi artisti, provenienti in maggioranza da Collezioni Private, raccolti con perizia in 5 anni di lavoro.
Si tratta di un Modernismo ritrovato, che vede nel rinnovamento il superamento della schiavitù, rilegge i reperti afro-brasiliani, colora e quadretta le architetture, rimaneggia i totem, riassetta schiavitù e migrazioni. E poi ancora: trasforma le distese paesaggistiche e riordina le coltivazioni, restaura abiti e rinnova danze, ricompone visi e scompiglia acconciature. L’eredità culturale del passato lascia spazio a modalità pittoriche inusuali, a condizioni astratte inedite e prive di gerarchie.

Candido Portinari nella mostra sul Modernismo a Londra

L’estetica uniforme dei lavori di Candido Portinari lo elegge per antonomasia antesignano nel processo di identificazione nazionale del Modernismo brasiliano. Muralista e pittore religioso, ha dipinto  l’Odissea brasiliana in diverse cappelle (Nonna, Pampulha), mescolando la sacralità della memoria con sfaccettature inconsuete. Nell’opera O lavorador de caffé, la minuziosa distesa dello sfondo rosa tenue è soverchiata dalla mascolinità del ragazzo di colore con possenti braccia e mani vigorose. Nei Retirantescommistiona la disperazione dei visi immobili della grigia famiglia con frammenti di archetipi in un vaticinio visionario benevolo. I suoi giovani ballerini Carajà recuperano con orgoglio la cultura dei popoli indigeni, dei loro riti sacri e totemici, ma sembrano pronosticare la sospirata aspettativa della danza del carnevale.

Brasil! Brasil! The Birth of Modernism, installation view at the Royal Academy of Arts, Londra, 2025. Photo © Royal Academy of Arts, London - David Parry ©️ Tarsila do Amaral S:A
Brasil! Brasil! The Birth of Modernism, installation view at the Royal Academy of Arts, Londra, 2025. Photo © Royal Academy of Arts, London – David Parry ©️ Tarsila do Amaral S:A

Gli altri artisti del Modernismo brasiliano in mostra a Londra

Il Modernismo astratto di Segall passa dalla Luz na floresta a segmentature che mostrano una delicata sequenza verticale astratta di colori privi di riferimenti figurativi. Malfatti nel dipinto con il vivace fondo monocolore, A Chinesa, richiama il legno rosso del Brasile, sovrastandolo con l’eleganza di una donna cinese adornata con abiti europei.
L’aristocratico ingegnere e drammaturgo de Rezende Carvalho, studia le possibilità creative della specie umana e mescola l’erotico con l’estetica concettuale. Nel Bailado do Deus Morto – un’opera teatrale provocatoria – invita i rappresentanti del Congresso Panamericano degli Architetti (Rio,1930) a “togliersi le loro maschere di civiltà e mostrare le loro inclinazioni antropofage represse dalla conquista coloniale”.
Da Motta e Silva con le sue diagonali di personaggi, colorate e distese, piatte di colore, argomenta su elementi delle religioni della diaspora afro-brasiliana (Candomblè), tradizioni e trasmutazioni dei molti Brasili esistenti in un paese di dimensioni continentali (Tres orixàs). E, ancora, impressionante il lavoro di do Rego Monteiro (Menino nu e tartaruga), ove la sua fascinazione per la cultura indigena dei nativi amazzonici viene invertita in eteree e concilianti figure tondeggianti, immaginarie e giocose, che invertono figurativamente il ruolo dei capitribù.

Cristina Zappa

Brasil! Brasil! The Birth of Modernism
The Royal Academy of Arts, Londra
Dal 28 gennaio al 21 aprile 2025

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Cristina Zappa

Cristina Zappa

Di formazione classica, giurista con una laurea magistrale in diritto civile (Università Cattolica, Milano) e una laurea biennale in Arti visive e studi curatoriali (Naba, Milano). Come critica d’arte ha recensito articoli per D’Ars magazine e per Alfabeta 2, ha…

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