Tutti i colori di Franco Fontana. Sospensioni e saturazioni, reinventando il reale
Una mostra a Roma raccoglie un'ampissima selezione di opere di Franco Fontana, tra i maestri italiani della ricerca fotografica. Colori saturi, incastri di piani e un geometrismo imbevuto di poesia, che sposta il reale verso un'astrazione sensibile
Video di Marco Aprile
produzione Artribune Television
Abbaglianti, assoluti, saturi, distesi come porzioni geometriche di spazio sulla superficie fotografica. I colori di Franco Fontana sono il cuore di un lessico visivo che unisce lo studio dei volumi, la seduzione cromatica, l’incastro armonico tra scorci, piani e dettagli del reale. Sono come collage, le sue foto. Distese di frammenti ordinati e sovrapposti, accostati ed innestati tra loro, per descrivere la bellezza perentoria del mondo. “Io quando fotografo possiedo le cose vivo con le cose. Il soggetto sono io, il paesaggio esiste perché attraverso di me si fa l’autoritratto identificandosi la meglio; perché quando fotografi le cose non le puoi fotografare in superficie, devi diventare la cosa”.
Tra il soggetto che guarda e l’oggetto guardato c’è solo l’obiettivo, strumento magico che trasmuta l’uno nell’altro, ridando forma alla natura. Così, l’assottigliarsi della linea di separazione tra l’occhio e la cosa dà il senso di un vitalismo profondo, di cui si nutre da sempre l’avventura creativa di Fontana, artista di fama internazionale, nato a Modena nel 1933 ed emerso nel negli anni Sessanta, insieme ad altri artisti emiliani – da Franco Vaccari a Claudio Parmeggiani, da Luigi Ghirri a Franco Guerzoni – con cui condivideva l’approccio concettuale, distante dalla tradizione neorealista. Un concettualismo che, nella sua ricerca, introduceva una sensibilità estetica spiccata, un’attenzione forte agli elementi formali, coloristici, percettivi.
Calarsi nella realtà, sfruttando l’incisività di uno sguardo appassionato, significava immedesimarsi con la luce, con gli umori dei luoghi, con la loro natura epidermica e insieme strutturale. Penetrare le cose, assorbirle e restituirle in una veste nuova. L’esigenza di una reinvenzione poetica del mondo spazzava via, in quegli anni, l’imperativo austero della riproposizione realistica. Ed era talmente vivo, talmente autentico, talmente esatto, il reale visto da Fontana, da diventare altro da sé: capace di superarsi, sospendersi, potenziarsi, in un movimento di saturazione che generava – e ancora genera – immagini mentali ed emozionali.
A Roma la mostra Full Color mette insieme 130 opere del maestro, dividendole in diverse sezioni tematiche, dai paesaggi degli esordi ai diversi cicli dedicati ai paesaggi urbani, le piscine, il mare. Curata da Denis Curti, promossa dalla Regione Lazio e organizzata da Civita, la retrospettiva è in corso a Palazzo Incontro, fino all’11 gennaio 2015.
Helga Marsala
Franco Fontana, Full Color
Palazzo Incontro – Via dei Prefetti 22, Roma
www.civita.it
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