Mercato. Anche in Italia la fotografia decolla
Forse i tempi sono maturi. A lungo il settore del collezionismo fotografico in Italia è rimasto sonnecchiante. Ora però qualcosa inizia a muoversi…
Tutti guardavamo con invidia le vendite all’estero, Francia e Stati Uniti in primis, dove la fotografia realizzava cifre a più zeri. I nostri fotografi erano avviliti: riuscire a vendere un pezzo nel nostro Paese era impresa quanto mai ardua.
A stupirci è stata quindi l’asta Bolaffi dell’8 ottobre, con fotografie vendute per 400mila euro, tutto in un solo pomeriggio. La piazza di Milano si è rivelata ancora una volta vincente. La sede, l’elegante Spazio Bigli, a pochi metri dalla lussuosa via Montenapoleone, era gremita. Ci si aspettava una folla di curiosi: fotografi che volevano capire le regole del mercato, curiosi con bauli di fotografie in soffitta, studenti dei corsi di moda. Invece coppie di agguerriti compratori e collezionisti arrivati dall’estero hanno fatto lievitare i prezzi.
Il bel catalogo della casa torinese presentava prezzi decisamente invitanti e offriva una scelta ampia di lavori, dalle ricerche degli Anni Settanta di Ghirri, Vaccari e Gioli al fotogiornalismo di Capa e Cartier-Bresson, passando per i grandi maestri americani Ansel Adams e Berenice Abbott. Insomma, gli appassionati potevano trovare quello che cercavano. E così è stato. L’asta è partita con un primo successo, un album di fotografie cinesi dell’Ottocento: base d’asta 2.000 euro, ne ha realizzati 17.500.
Tutto venduto e lotti che hanno superato i 10.000 euro per Luigi Ghirri, l’autore italiano più richiesto del momento, che ormai distanzia anche Mario Giacomelli, primo fra gli italiani a essersi affermato sul mercato americano. Ugo Mulas che fotografa Lucio Fontana ha fatto un balzo da 3.500 a 17.500 euro. E chi si aspettava di vedere Klein o Cartier-Bresson primeggiare nelle vendite, ha dovuto ricredersi: il bello scatto di John Phillips di Anna Magnani (Anna Magnani in trattoria, 1963) ha realizzato 6.000 euro, dodici volte il prezzo di partenza.
Ma il dato decisamente più significativo riguarda i compratori, inimmaginabile solo fino a qualche anno addietro. Gli acquirenti italiani sono stati l’82% del totale e la maggior parte presente in sala. Una buona notizia dunque per tutti gli operatori del settore, che finalmente vedono il mercato della fotografia decollare anche in Italia.
Silvia Berselli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #28
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