Franca Sozzani e la fotografia. Un amore lungo una vita
Ancora un ricordo di Franca Sozzani, scomparsa qualche giorno fa a 66 anni. Dopo averla omaggiata con le parole di Caroline Corbetta e di Clara Tosi Pamphili, ora è il turno di Angela Madesani. Per ripercorrere il rapporto della Sozzani con la fotografia.
LA FORMAZIONE E L’INGRESSO NELLA MODA
Franca Sozzani, scomparsa qualche giorno fa, ha avuto con la fotografia un rapporto intenso. Donna colta, anticonformista, intelligente, di buona famiglia mantovana, ha frequentato il liceo classico e poi la facoltà di Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, dove si laurea in Filologia all’inizio degli Anni Settanta. Con un curriculum di questo tipo, lo sbocco più naturale sarebbe stato l’insegnamento, ma a Franca non interessa. Va a Londra e scopre il mondo della moda.
Entra quindi a Vogue bambino, poi, a partire dal 1980, dirige Lei, una rivista simbolo della moda per giovani lettrici. A una copertina di Lei ha dedicato, negli Anni Ottanta, una bellissima foto anche Luigi Ghirri.
ALLA RICERCA DEL SOSTITUTO DI OLIVIERO TOSCANI
Quando Franca Sozzani arriva a Lei, il fotografo di punta è Oliviero Toscani, che lascia la rivista. Franca ha bisogno di un ricambio e non ci sono i soldi per lavorare con i più grandi, che già lavoravano per Vogue, così è costretta a cercare nuove leve. Fra marzo e giugno 1980 inizia a lavorare con Peter Lindbergh, Paolo Roversi, Herb Ritts, Steven Meisel e Max Vadukul, che sarebbero diventati il meglio della fotografia di moda.
Il suo è un occhio straordinario. Nel 1988, con una carriera fulminante, diviene direttrice di Vogue Italia, una delle edizioni nazionali più belle della rivista Condé Nast, su cui pubblica gli shooting più controversi e particolari della fotografia di moda. La sua particolarità è quella di lasciare ai fotografi una completa libertà.
BRUCE WEBER A VOGUE
Tra i rapporti più intensi, quello con Bruce Weber, anche regista, particolarmente versato nel nudo maschile. L’americano, tra gli altri, ha realizzato campagne straordinarie per Gianni Versace, Pirelli, Louis Vuitton, Giorgio Armani, Chanel.
Nell’ufficio della Sozzani è appesa una sua foto con dedica: “Quando ti mandavo tutte queste foto, scrivevo sul pacchetto ‘personale’. Adesso mi rendo conto che le scattavo per te, perché eri l’unica persona che poteva davvero capirle”. Noi aggiungiamo che, se adesso foto come quelle di Weber sono accettate e acclamate nel mondo, un grande merito è anche della direttrice dai tratti botticelliani. Le immagini, la fotografia, il cinema sono per Franca interessi precipui.
CHIRURGIA ESTETICA E VIOLENZA SULLE DONNE
Nel 2005 pubblica il servizio Makeover Madness di Steven Meisel, autore da vent’anni di tutte le copertine di Vogue Italia; protagonista è la modella Linda Evangelista. È un’evidente presa di posizione nei confronti della chirurgia estetica. Un servizio che crea un certo scandalo proprio come “horror movie”: un lavoro ambiguo, molto duro sulla violenza contro le donne. Parlando del suo rapporto con il fotografo newyorchese, la Sozzani ha affermato: “È una cosa fantastica perché ti fidi di quella persona, ti fidi della sua creatività, e non devi preoccuparti di niente”.
LA MODA E L’IMPEGNO
Lo stilista e fotografo Karl Lagerfeld ha dichiarato che la Sozzani ha scoperto i più grandi fotografi di oggi. Ogni anno, impegnata e profonda, ha dedicato una copertina e uno dei maggiori servizi fotografici a temi di rilevanza globale, occupandosi dall’ambiente alla chirurgia estetica, dal mondo black alle donne curvy, fino dall’aumento della pratica della rehab come passatempo di moda. La fotografia “di moda” diventa in tal senso strumento di impegno e di denuncia.
Sozzani ne ha trasmesso l’amore al figlio Francesco Carrozzini, fotografo di moda e regista, autore del film sulla madre Franca. Chaos and creation. Una preziosa testimonianza con girati e materiali vintage sulla storia di questa straordinaria protagonista della cultura.
Angela Madesani
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