Scatti formato ricordo. Il progetto di Chiaralice Rizzi e Alessandro Laita
La giovane coppia di artisti ha dato vita a un volume fotografico che ripercorre, in veste di archivio intimo, la memoria del pittore, scultore e stampatore veneziano Bruno Rizzi. Aggiudicandosi la prima borsa annuale istituita dal Lewis Baltz Research Fund.
Live in the house and it will not fall down racchiude una raccolta: un libro di confessioni silenziose, non dette a parole. Una sorta di antologia esistenziale che, al di là di possibili definizioni di genere, si configura essenzialmente come un diario desiderato ma non voluto, un’autobiografia senza fatti. Frammento di frammenti, che perseguita e infine narra, attraverso un interrogarsi talvolta timido, talvolta documentale della fotografia, la vicinanza con l’universo degli orizzonti di Bruno Rizzi.
Bruno Rizzi nasce a Venezia nel 1933, crescendo come pittore, scultore e stampatore. Negli Anni Cinquanta svolge servizio militare come paracadutista, per poi tornare a Venezia, negli Anni Sessanta, diventando un artista con un proprio studio-atelier al 6381 del Sestiere di Castello. Spazio che lo ospita fino alla sua morte, avvenuta nel 2004. Sei anni dopo, la famiglia viene obbligata a lasciar libero il suo studio e a trovare una nuova sistemazione per le immagini, le fotografie, gli oggetti che lui ha collezionato o prodotto lungo quarant’anni di vita. Il libro porta con sé la scia di un sistematizzazione, l’ordinamento di una raccolta di fotografie, ritrovate nello studio dell’artista veneziano.
Nelle 136 pagine stampate su carta spessa, fra 105 tavole a colori e 114 in bianco e nero, il paesaggio si muove lentamente, al di sotto delle immagini che lo rappresentano, determinando improvvisi legami dello sguardo, con i salti nel tempo che lo hanno accompagnato. Controprove, talvolta, di un annoiato stupore, di un ritrovamento della certezza nei confronti di un mondo esterno, indifferente, rispetto alla cosiddetta realtà sensibile.
IL FORMATO-RICORDO
In Live in the house and it will not fall down, le immagini evocate dai paesaggi, che si sovrappongono agli stati d’animo, abbandonano ogni suggestione dei sensi, nella mistica fusione con il conosciuto, nel rigetto dello storicismo romantico, per cui la vita non è più vista come divenire e creazione continua, ma come contingente, casuale successione di attimi di rivelazioni improvvise, inframmezzati dal continuum di un’esistenza quotidiana immersa nella definitezza del formato-ricordo. In questo volume ci ritroviamo in una casa e allo stesso tempo in un libro. Un libro che non è stato creato dall’autore delle fotografie, ma che desidera essere considerato necessario da coloro che lo hanno trovato sei anni dopo la sua morte. Una galleria di frammenti, una collezione di ricordi, la storia di una e più persone, di una stanza, di una città. Ma non siamo in presenza di un archivio, le immagini non sono selezionate scientificamente, non sono state classificate. Le fotografie cesellano una sintesi, un orlo in movimento tra privato e pubblico utilizzo di alcune, determinate esperienze catturate, con l’intenzione di permettere allo spettatore di proseguire il proprio viaggio attorno alla stanza nella quale l’estensione di una vita improvvisamente ritorna a noi, per essere letta come diario. In questo modo il libro acquisisce un valore geografico, dato che la sua impostazione, il montaggio di ciascuna sequenza si trasformano in una pratica esplorativa, diacronica, instaurando fra le pagine un lento risalire della memoria.
GLI ARTISTI E IL PREMIO
Live in the house and it will not fall down, è stato redatto da una coppia di artisti italiani, Chiaralice Rizzi (1982) e Alessandro Laita (1979), che lo hanno pubblicato grazie all’assegnazione della prima borsa annuale istituita dal Lewis Baltz Research Fund. Dopo aver passato numerosi giorni nello studio di Bruno Rizzi a Venezia, attraversando, visionando le numerose pile di carte accumulate, i due artisti sono riusciti a restituire ai sedimenti collezionati una sorta di ordine, di riflesso che gentilmente lambisce i contorni della Laguna, per fuoriuscirne. Chiaralice Rizzi e Alessandro Laita hanno studiato presso l’Università di Architettura di Venezia, diventando assistenti di Lewis Baltz e Adrian Paci, per poi aderire alla creazione di “a project in any artistic medium, encompassing, but not limited to, anything from academic research to book publication, performance or installation art, video or film production to experimental digital work”.
Ginevra Bria
Charalice Rizzi, Alessandro Laita – Live in the house and it will not fall down
Mack, Londra 2016
Pagg. 136, € 30
ISBN 9781910164716
www.mackbooks.co.uk
www.lewisbaltzresearchfund.com
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