Gli scatti essenziali di Federico Clavarino
JEST, Torino – fino al 12 febbraio 2017. Già esposte nel 2015 a Roma, le opere di dell’artista piemontese approdano a Torino, accordandosi perfettamente non solo con il nuovo spazio espositivo, ma anche con la melanconia tesa e volubile dell’inverno torinese.
L’apparente semplicità dei soggetti fotografati da Federico Clavarino (Torino, 1984) si rivela subito aperta a una serie di rimandi profondi, ma mai forzati; anzi, è come se gli oggetti emanassero la propria essenza naturalmente. È questa la particolarità degli scatti di Clavarino: da una parte, l’oggetto in sé è quotidiano, conoscibile ai limiti dello scialbo; dall’altra parte, la composizione, l’accordo di colori e forme rendono lo scatto inedito allo sguardo, sorprendentemente introspettivo. Le rovine immobili in una stagione indefinita, le anatomie viventi e non viventi che si confondono in una sorta di mimesi di sfondi e protagonisti scandagliano le possibilità dell’ignoto nel noto, dell’incerto nel sicuro; un tremito racchiuso in pochi tratti netti di misterioso reale, sapientemente colto dall’artista. La mostra propone reminiscenze storiche, culturali e soggettive, che l’osservatore può decidere se ritrovare come proprie o accogliere come nuove.
Federica Maria Giallombardo
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