Non solo Reggio Emilia. Le altre tappe di Fotografia Europea
Il festival emiliano dedicato alla fotografia supera i confini di Reggio Emilia e raggiunge altre città collocate lungo uno storico asse geografico. Da Modena a Parma a Bologna, una panoramica sulle mostre incluse nella sezione esterna della kermesse.
La XII edizione di Fotografia Europea ha invitato il MAST di Bologna, la Fondazione Fotografia di Modena, lo CSAC di Parma e la Collezione Maramotti di Reggio Emilia a riflettere, nella sezione FE sulla via Emilia, attorno al tema della memoria e dell’archivio. Questi centri di divulgazione e ricerca artistica sono situati lungo la linea geografica e ideale della via Emilia, già omaggiata nella passata edizione e sempre più elevata a simbolo d’unità e vicinanza.
In questo segmento del festival, l’idea d’archivio appare come luogo frammentato di sguardi e paesaggi intellettuali che si ricompone, di volta in volta, in nuove interpretazioni e scenari diversi. Uno di questi, La forza delle immagini, allestito al Mast, riunisce dalla collezione del museo una selezione di fotografie industriali, a tracciare percorsi che offrono un quadro storico dell’impatto del lavoro sull’individuo. Un altro scenario è rappresentato dalla raccolta di Tina Mazzini Zuccoli (Imola, 1928 – Modena, 2006), conservata presso la Fondazione Fotografia Modena e in mostra con ReVisioni di un archivio fotografico. Un’insegnante giramondo, la Zuccoli, che ha documentato le sue esplorazioni facendo dei propri resoconti momenti di confronto didattico con i suoi alunni, oltre che numerose pubblicazioni.
SULL’IDEA DI ARCHIVIO
A Parma, Fotografia Europea trova base nell’Archivio-Museo CSAC, che propone un’indagine sulla storia della Rinascente con la mostra Objets trouvés – Archivi per un grande magazzino rappresentando, attraverso fotografie, bozzetti, cataloghi di moda, pubblicità, disegni esecutivi, packaging e prodotti finali, i metodi di lavoro e le abitudini di vita, e rievocando storie e memorie di un’epoca.
Elisabetta Benassi (Roma, 1966), alla Collezione Maramotti con It starts with the firing, ha studiato, invece, l’archivio della Tate Gallery con l’intento di ricostruire le fasi dell’acquisizione, nel 1972, di Equivalent VIII di Carl Andre, opera che fu criticata e ridicolizzata dai media nazionali per costo e caratteristiche. Benassi interpreta la vicenda in vari modi, estrapolando anche dai giornali frasi che ha affisso per la città di Reggio Emilia e raccolto in un libro.
La sezione FE sulla via Emilia contribuisce, grazie allo sguardo autorevole e scientifico di queste importanti istituzioni, a una maggiore comprensione dell’universo della catalogazione e delle sue regole d’accesso, avvalorando l’importanza degli archivi quali fonti per la tutela della storia e della memoria.
– Domenico Russo
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