La fotografia come impegno civile. A Casa Emergency il racconto degli effetti della guerra in Iraq
Un ex fotografo della scena musicale ha visitato i progetti di Emergency in Iraq con l’obiettivo di far sapere al mondo cosa è successo a Mosul. Il fotoreportage è ora in mostra a Milano nella nuova sede dell’organizzazione.
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Dopo l’inaugurazione a settembre, Casa Emergency – la nuova sede dedicata a incontri ed eventi dell’organizzazione fondata da Gino Strada e dalla moglie Teresa a Milano nel 1994 – entra nel vivo della sua programmazione. E lo fa con una mostra fotografica di respiro internazionale di Giles Duley (Londra, 1971) sul percorso che le vittime della guerra a Mosul affrontano, dal primo soccorso alla riabilitazione, aiutate dal supporto dei programmi di Emergency in Iraq, che il fotoreporter ha visitato a febbraio. Duley ha lavorato per molti anni come fotografo di artisti nel campo della musica, lavorando con band come Oasis, Prodigy, Charlatans, Underworld e Pulp. Fino a quando sceglie di dedicarsi completamente al fotoreportage, per fare in modo che la voce di chi è stato vittima di una guerra venga ascoltata: lui stesso rimane mutilato in Afghanistan a causa di una mina. Sue sono le immagini che raccontano la crisi dei rifugiati in Europa proiettate durante i live del gruppo britannico Massive Attack, nel loro tour del 2016. Ora questa mostra – con un estratto presso la Triennale di Milano -, per raccontare la guerra vista da vicino, con gli occhi di chi la vive, attraverso quelli di chi la documenta. Ecco le immagini.
– Claudia Giraud
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