Largo ai giovani fotografi. A Milano
La Triennale di Milano ‒ fino al 9 settembre 2018. Sette progetti inediti, commissionati e realizzati ad hoc per la mostra “Abitanti. Sette sguardi sull’Italia di oggi” confluiranno nelle collezioni del MuFoCo. Ce ne parla il curatore Matteo Balduzzi.
È il caso di dirlo: in Triennale il MuFoCo ‒ Museo di Fotografia Contemporanea è oramai di casa. Presentato in tandem dai due musei, Abitanti. Sette sguardi sull’Italia di oggi è un vero e proprio progetto di squadra, realizzato da sette fotografi under 35 per indagare il tema dell’abitare contemporaneo. “Gli artisti hanno operato con linguaggi e pratiche estremamente divergenti, che spaziano dalla fotografia documentaria all’immagine allestita, dall’attivismo proprio dell’arte pubblica all’applicazione di algoritmi”, racconta il curatore Matteo Balduzzi.
E affrontano l’attualità: la condivisione abitativa, voluta o forzata, la condizione di fragilità che caratterizza tanto le aree interne quanto situazioni di occupazione o autogestione, e le interazioni fra tecnologia, immagine e corpo.
In realtà i Sette sguardi in mostra sono la punta dell’iceberg di un complesso iter di dialogo, selezione, creazione e produzione nell’ambito di una nuova forma di committenza pubblica. A novembre 2017 il MuFoCo lancia una call nazionale rivolta ad artisti under 35, per commissionare progetti destinati a far parte delle collezioni museali. Dopo la proclamazione dei sette progetti prescelti, il lavoro prende avvio a inizio 2018, e l’esposizione apre al pubblico a giugno. Ecco perché “la parte introduttiva della mostra ripercorre il percorso della call che gli scorsi mesi ha raccolto oltre 300 progetti, capaci di indagare la quasi totalità delle province italiane. A testimonianza della richiesta di opportunità serie e strutturate, non solo in senso economico”.
LE NUOVE GENERAZIONI
Abitanti risponde a questa richiesta di opportunità. “Uno degli obiettivi della mostra”, rivela il curatore, “è dimostrare che i giovani sono molto bravi: se si continua a dare ai grandi maestri budget e spazi e lasciare ai giovani garage e spazi non profit, si continueranno a vedere mostre, anche belle, ma da garage. Abbozzate, elitarie. Se invece nel loro percorso viene data possibilità di lavorare con un minimo di budget e di confrontarsi con gli spazi delle istituzioni, si dimostra immediatamente che hanno capacità, profondità e freschezza per proporre progetti di qualità. Progetti che reggono a livello di critica e anche di pubblico”.
Gli oltre 3mila visitatori paganti che la mostra ha avuto nei primi quindici giorni di apertura, senza nomi famosi e senza campagne di comunicazione, sembrano dar ragione a questa visione. I progetti in mostra convincono.
I PROGETTI
Con Co-abitare, Dario Bosio prende in esame diversi contesti coabitativi torinesi con taglio di indagine socio-antropologica e di partecipazione. Assemblage Italia! di Saverio Cantoni e Viola Castellano esplora i confini tra reale e digitale, luogo fisico e luogo mentale, biologia e tecnologia. Check-in’ your home di Francesca Cirilli analizza l’impatto dell’home-sharing non solo sulla vita e l’economia dei singoli individui, ma anche sullo sviluppo sociale delle città. Pennabilli è forse il progetto più visionario: al di là della documentazione territoriale e sociale, Rachele Maistrello attiva la componente immaginativa. Il modenese Tommaso Mori esplora R-Nord, condominio costruito all’inizio degli Anni Settanta, con un’operazione di arte pubblica che coinvolge le persone nella produzione di autoritratti cianografici. Anche Flavio Moriniello punta l’accento sul processo partecipativo, e con #abit@(habitat) avvia una raccolta su Instagram di immagini di ambienti domestici. Infine, Mush/Rooms di Marco Passaro e Gloria Guglielmo indaga un’ex-fabbrica di penicillina di Roma, mostrando diverse modalità di precarietà abitativa: immagini rimosse, nascoste, eppure potenti ed emblematiche.
Frattanto, durante tutta l’estate e sino a ottobre, la “casa” cinisellese del MuFoCo ospiterà Supercity, Cusanello San Dugnano: esposizione, ancora una volta, corale che conclude un progetto realizzato insieme ai circoli fotoamatoriali di Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Paderno Dugnano e Sesto San Giovanni. Insomma, abbasso gli elitarismi, largo alla partecipazione.
‒ Margherita Zanoletti
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