In presenza. Francesca Woodman a Venezia
Galleria Victoria Miro, Venezia ‒ fino al 15 dicembre 2018. Ripercorre il legame tra la fotografa americana e l’Italia la mostra allestita nella sede lagunare di Victoria Miro. Lasciando emergere un racconto visivo fatto di suggestioni classiche mischiate all’estetica fortemente contemporanea che accompagna il linguaggio di Francesca Woodman.
Corpo, storia e sperimentazione illuminano gli scatti di Francesca Woodman (Denver, 1958 ‒ New York, 1981) riuniti nella sede veneziana della galleria Victoria Miro. Un colpo d’occhio sulle immagini realizzate dalla fotografa in Italia ‒ durante l’anno passato a Roma, tra il 1977 e il 1978 ‒ e un omaggio al legame profondo che univa la Woodman e il Belpaese, dove l’artista soggiornò in più occasioni. La Capitale rappresentò per lei un fertile terreno di ricerca, garantendole un dialogo diretto con luoghi ‒ emblematico il Pastificio Cerere ‒ e colleghi ‒ Giuseppe Gallo, Enrico Luzzi e la giovane pittrice Sabina Mirri, divenuta poi uno dei suoi soggetti preferiti.
Dalle atmosfere romane la Woodman trasse ispirazione per alcuni degli scatti esposti. Statue e scorci urbani diluiscono reminiscenze classiche nelle pose delle modelle, che sanno emanare quell’afflato performativo messo in risalto dall’obiettivo della Woodman. C’è anche Venezia nei ritratti in mostra, protagonista, silenziosa eppure eloquente, della serie Eel. Angoli di strade e scampoli di pavimenti incorniciano corpi bianchi e nudi, ideali punti di equilibrio fra un mozzicone di sigaretta e una fisicità eterea, riportata alla concretezza della carne dal movimento di braccia e volti e dalla pelle organica della città.
Presenze fantasmatiche e posture plastiche si alternano, all’insegna di un passato ancora presente e di un qui e ora inquieto, al limite tra vita e morte.
‒ Arianna Testino
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