Fotografia e dolore. Letizia Battaglia a Cagliari
Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto, Cagliari ‒ fino al 6 gennaio 2019. Un piccolo spaccato dell’opera di Letizia Battaglia in occasione della visita dell’artista a Cagliari per l’apertura del Festival Pazza Idea.
“Le mie fotografie sono spesso cruente. Ho registrato tanti dolori con la mia macchina fotografica, dolori che sono entrati dentro di me”. Sono il risultato dei più efferati assassinii le raccapriccianti immagini in un rigoroso bianco e nero delle vittime di mafia freddate sul posto che Letizia Battaglia (Palermo, 1935) inizia a documentare negli anni di piombo in Sicilia. A queste si contrappongono gli sguardi dei bambini, talvolta straniti altre persi nel vuoto, le processioni religiose e le donne che tanto ama ritrarre. Perché come spesso sottolinea: “Non voglio essere più definita fotografa della mafia, i miei soggetti preferiti restano le donne”.
Sono trenta le immagini della fotografa selezionate da Luna Scarlatta in occasione del Festival Pazza Idea. Corpi straziati, sanguinolenti, abbandonati per strada o dentro le loro auto che governavano solo pochi istanti prima; famiglie spezzate, sorprese nelle loro case in momenti di vita quotidiana. Donne in preghiera ai funerali dei loro cari e bambini che timidamente porgono fiori. Tra questi anche il drammatico ritratto di Rosaria Schifani, moglie di uno degli agenti della scorta uccisi insieme a Giovanni Falcone; lo stesso Falcone immortalato al funerale del Generale Dalla Chiesa e la celebre bambina col pallone che l’artista ha ritrovato dopo 38 anni e ha ritratto nuovamente nello stesso vicolo di allora.
‒ Roberta Vanali
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