Manlio Capaldi chiama William Burroughs. A Bari
Centro polifunzionale studenti, Bari ‒ fino al 26 dicembre 2018. Gli scatti di Manlio Capaldi affollano la sede barese, richiamando le atmosfere costruite da William Burroughs.
Interni nebulari che esprimono ossessioni e vissuti sui quali il barese Manlio Capaldi confeziona documenti visivi carichi di percezioni alterate, vortici onirici che disegnano l’universo claustrofobico e visionario di William Burroughs e del suo mitico Bunker newyorchese.
A Bari vanno in mostra fotografie a grande scala, sontuosi teleri, selezionati da una serie più numerosa, Flickers, in un luogo nel quale Capaldi ha trascorso un periodo di residenza, che ancora oggi richiama epifanie metropolitane di foschi umori underground.
Immagini che oscillano tra interesse documentario e flusso di coscienza, dove il tutto campo cede il posto al dettaglio, divenuto il distillato di un pensiero, di uno stare al mondo caricato da Burroughs di humor cinico e dissacrante. Il suo letto, i suoi oggetti, l’iconico tavolo da riunione per il gruppo della Beat generation assumono valenze aforistiche, sottoposte a viraggi al neon che segnano una distanza ma al contempo squarciano gli oscuri recessi della mente, dove lo sguardo è già uno specchio deformante.
‒ Marilena Di Tursi
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