Fotografia tedesca a confronto. Andreas Gursky e Michael Schmidt a Roma
Accademia Tedesca di Villa Massimo, Roma – fino al 28 giugno 2019. Sesto e ultimo appuntamento con la fotografia del XX secolo in Germania. Ancora una volta un raffronto diretto tra due maestri: Andreas Gursky e Michael Schmidt. La raccolta si concentra sugli Anni Ottanta, momento decisivo della loro vicenda individuale e della storia del dopoguerra.
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La serie di mostre a Villa Massimo, iniziata nel 2014, ha presentato dialetticamente sei coppie di maestri della fotografia tedesca, da Sander/Lerski negli Anni Venti a Moses/Becher nei Sessanta. L’itinerario prosegue ora con un allievo di Bernhard Becher, Andreas Gursky (Lipsia, 1955), posto in relazione con Michael Schmidt (Berlino, 1949-2014). Un parallelo anche personale, tenuto conto del loro rapporto di amicizia risalente al 1979. Il territorio di confronto è il decennio degli Anni Ottanta.
In questo periodo Gursky, inizialmente influenzato dal metodo tipologico dei Becher, matura la sua personale espressività iniziando a concentrarsi sulle immagini singole di spazi pubblici e sulle relazioni tra natura e vita contemporanea. In galleria sono immagini analogiche a colori, dalle tinte tenui, dove la presenza umana è percepibile solo secondariamente.
Per contro, negli stessi anni, Schmidt si allontana radicalmente dall’iniziale approccio oggettivo e documentario e con il progetto Waffenruhe incarna il suo personale confronto con il muro di Berlino, città dove è nato e vissuto. La mostra ospita stampe in un bianco e nero dai toni bruciati e “sporcate” da sfocature e segni grafici.
Il confronto disegna due prospettive della Germania alle soglie delle trasformazioni innescate nel 1989 dalla dissoluzione della cortina di ferro.
‒ Alessandro Iazeolla
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