Roma ieri, oggi e domani. Negli scatti di Luigi Spina
Centrale Montemartini, Roma – fino al 22 settembre 2019. Luigi Spina utilizza la fotografia per “riportare in vita” gli antichi volti di Roma. Dalla statuaria al banco ottico.
![Roma ieri, oggi e domani. Negli scatti di Luigi Spina](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Faustina-maggiore.-Photo-©-Luigi-Spina-854x1024.jpg)
Luigi Spina (Santa Maria Capua Vetere, 1966) è stato talmente abile nel ridar vita ai volti della Roma antica con le sue sessanta fotografie in bianco e nero, esposte nella Centrale Montemartini, che è difficile riconoscere gli originali corrispondenti in marmo. E quando ci si riesce grazie a un dettaglio, si ha comunque l’impressione di vedere un altro personaggio.
Spina ha trascorso nello spazio espositivo romano alcuni mesi, tra la fine del 2018 e gennaio 2019, ritraendo i visi delle statue e dei busti di duemila anni fa alla ricerca della luce e della bellezza, motivi portanti della sua fotografia. Il risultato è una prospettiva nuova, attuale e dettagliata, dei “volti di Roma”: uomini, donne, anziani e fanciulli, persone comuni e note, ma tutti reali, quasi vivi nelle loro espressioni, sguardi, rughe e rotondità, colti con l’utilizzo del banco ottico e poi con la stampa a mano.
![Apollo Omphalos. Photo © Luigi Spina](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/05/Apollo-Omphalos.-Photo-%C2%A9-Luigi-Spina.jpg)
Apollo Omphalos. Photo © Luigi Spina
DA APOLLO A TIBERIO
La moglie di Antonino Pio, Faustina maggiore, e il futuro imperatore Tiberio, ritratto ai tempi dell’adozione da parte di Augusto, si affiancano a una giovinetta dal viso rotondo e dallo sguardo malinconico e a un anonimo uomo maturo dall’occhio penetrante. L’anziano togato Barberini si contrappone al bel giovane Apollo Omphalos. Entrambi guardano davanti a sé, ma ognuno trasmette qualcosa di diverso all’osservatore: il primo, l’orgoglio della sua lunga vita e dei suoi avi, di cui porta in mano i ritratti; il secondo, la sua bellezza ideale ma anche la sua virile e intensa realtà. Tutti sono comunque profondamente umani, molti hanno tratti tipici di una certa romanità di oggi; insomma, potremmo incontrarli alla posta o allo stadio. O leggere, sotto ai selfie di marmo, i loro profili Instagram.
‒ Letizia Riccio
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati