Quando nel 1969 il Beatle Paul McCartney sposò a Londra Linda Eastman lei era fotografa, anche se non aveva nulla a che fare con la dinastia Eastman della Kodak. E un po’ fotografa restò anche dopo il matrimonio, sino alla morte prematura a 56 anni.
Fu un grande amore, quello tra Paul e Linda. Lei, americana, si era affermata in particolare, anche un po’ scaltramente, come fotoritrattista delle figure più glamour della musica rock: Rolling Stones, Mamas and Papas, Aretha Franklin, Jimi Hendrix, Simon and Garfunkel, Bob Dylan, Jim Morrison, Frank Zappa, Neil Young… E – prima o poi doveva capitare – i Beatles, in occasione del loro tour americano nel 1966. L’anno dopo, eccola a Londra per la presentazione del long-playing Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band – e galeotta fu l’occasione. Con il bel Paul si frequentarono per un paio d’anni, scavalcando alternativamente l’Atlantico, finché nel 1969 convolarono a nozze, creando peraltro qualche inevitabile malumore tra le molte fan beatlesiane che forsennate contavano sul celibato dell’ultimo Beatle non ancora ammogliato. Ma quello con Linda sarebbe stato un matrimonio inossidabile. Allo scioglimento dei Beatles, Paul volle insegnarle a suonare le tastiere e la coinvolse, anche come cantante, nel suo nuovo gruppo, gli Wings. Lei non era esattamente portatissima per la musica, ma finì per registrare anche un disco a suo nome, Seaside Woman, giulivamente reggae.
GLI SCATTI
Le foto della prima parte della sua vita e della sua carriera sono state raccolte nel 2015, per iniziativa di Paul e dei loro tre figli, nel volume Linda McCartney. Life in Photographs. Ora si aggiunge la monumentale edizione di Linda McCartney. The Polaroid Diaries, che completa il ritratto postumo della bella – fortunata e sfortunata – fotografa, offrendo una nutrita antologia dei suoi scatti istantanei che ne documentano la vita famigliare dai primi Anni Settanta fin verso la fine degli Anni Novanta. La raccolta è in grado di dare naturalmente speciali gioie ai fan beatlesiani, che ritroveranno Paul in molti momenti di relax in famiglia, in particolare nelle sue tenute di campagna, in Scozia e poi nel Sussex. Ma oltre al sempre allegro marito e ai tre figlioletti Mary, Stella e James Louis, l’occhio quadrato di Linda registra volentieri anche particolari di ambienti interni, incontri con amici, composizioni di still life e, con partecipata tenerezza, molti animali, specialmente gli amati cavalli.
LO STILE
I limiti tecnici e cromatici delle stampe istantanee polaroid sono noti, quindi non ci si può ragionevolmente aspettare grandi acrobazie artistiche. Però la dimensione dimessa della resa fotografica accentua per converso l’aura rilassata e confidenziale dei risultati. Sembra in effetti di consultare l’album dei vicini di casa seduti sul loro divano mentre ti offrono una tazza di tè. E sfogliando le pagine traspaiono in modo inevitabile i sentimenti sereni e naturali di una donna che dedicò moltissime attività in favore dei diritti degli animali e del vegetarianesimo (pubblicò a suo nome anche tre libri di cucina vegetariana e fondò una linea di alimenti vegetariani surgelati). Poi, il maligno tumore al seno che la aggredì nel 1995 le lasciò soli tre anni di vita. Ancora oggi, però, a due decenni dalla scomparsa, le sue immagini fotografiche continuano a intrigare il pubblico: l’ultima mostra dedicatale, Linda McCartney Retrospective alla Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow, chiuderà il 12 gennaio 2020 dopo una frequentata tenitura di sei mesi.
– Ferruccio Giromini
Ekow Eshun & Reuel Golden – Linda McCartney. The Polaroid Diaries
Taschen, Colonia 2019
Pagg. 232, € 40
ISBN 9783836558112
https://www.taschen.com
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