Lunario è il titolo del recente volume di Guido Guidi (Cesena, 1941), pubblicato da Mack. Un’opera sobria, misurata, perfettamente in linea con gli altri libri di Guido Guidi. Qui ci troviamo di fronte a una raccolta di fotografie, realizzate nell’arco di trent’anni, tra il 1968 e il 1999, che direttamente o indirettamente rimandano al tema della Luna. Nel volume c’è una conversazione con Antonello Frongia, il cui nome è legato da anni a quello del fotografo. A Milano il volume è stato, tuttavia, presentato, insieme a Guidi da Nicoletta Leonardi, all’interno della galleria Viasaterna, che lo rappresenta, con la collaborazione della libreria Micamera.
PAROLA A GUIDO GUIDI
Guidi estrapola il tema da qualsiasi tentazione di banalità per inserirlo, preciso, all’interno del suo cammino: “È vero che per i fotografi la Luna può essere un soggetto pericoloso. Ma io sono nato in campagna e ho avuto tempo per guardare la Luna nelle notti invernali, tornando dall’oratorio. Fa parte della mia memoria adolescenziale, così come la guerra e altre cose. Allora non c’era molto da guardare: gli asini nel campo, gli alberi, la Luna appunto. Andavo alle scuole medie e cominciavo a studiare, ricordo che parlavo ai miei amici sbalorditi della Terra, della Luna e di Einstein”. Attraverso un tema iconografico, Guidi ci accompagna nella sua fotografia, attraverso un cammino trasversale. “Credo che venga anche da qui la mia vicinanza a una certa fotografia americana, quella di Robert Adams, dello stesso Baltz e di altri. Anche per il loro tipo di stampa, che ho sempre visto vicino al sidereo, al siderale – un mondo lunare, come se fosse visto da una sonda spaziale”.
I RIMANDI ALL’ARTE E AL CINEMA
Questo un libro essenziale, pulito, le cui prime immagini sono l’esercizio proposto da Italo Zannier durante il Corso Superiore di Disegno Industriale a Venezia. Un tema che dunque accompagna Guidi sino dagli anni della formazione e che gli viene anche da uno sguardo più ampio rispetto a quello della fotografia, dalle Amalassunte di Osvaldo Licini, che vedeva pubblicate da SeleArte, la rivista di Carlo Ludovico Ragghianti.
La ricerca è continuata negli anni. Fondamentale, in tal senso, la lezione di Robert Adams.
È questo un volume in cui si parla del guardare, dove, anche a detta di Guidi, si parla dello sguardo. Lo sguardo del fotografo, dello spettatore, con un imprescindibile richiamo alla storia dell’arte ma anche alla letteratura e al cinema e con un obbligato rimando al Michelangelo Antonioni de L’eclisse.
‒ Angela Madesani
Guido Guidi – Lunario, 1968-1999
MACK, Londra 2020
£ 35
ISBN 9781912339679
https://mackbooks.co.uk
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