Reportage dal Libano. Per la ricostruzione del futuro
La fotografa Francesca Pompei ha visitato il Libano, esplorando i luoghi dell'abbandono fuori e dentro la capitale. Al di là dei quartieri più scintillanti del centro di Beirut.
Il Libano sta ancora affrontando le conseguenze della guerra civile. In quindici anni, dal 1975 al 1990, il conflitto religioso ha devastato il Paese in tutti i suoi aspetti, rendendo il paesaggio urbano una massa di rovine.
Con il sostegno delle capitali araba e statunitense, verso la fine degli Anni Novanta è iniziata una ricostruzione ipermoderna focalizzata sulla baia di Beirut, oggi chiamata Zaitunay Bay, di proprietà di investitori privati del dopoguerra. Effettivamente, lo sviluppo che ne è seguito è privo di regolamentazione o di un piano urbanistico generale e si è concentrato solo nei distretti centrali della capitale, lasciando il resto dei quartieri e le regioni interne in una totale mancanza di infrastrutture e strutture.
SPEREQUAZIONE SOCIALE E RICOSTRUZIONE
Alimentando il divario sociale e culturale tra classe agiata e povera, attualmente il Libano sta affrontando la peggior situazione dopo la guerra civile e il Paese sta soffocando a causa della bancarotta, della corruzione e della mancanza di energia elettrica. Il problema non è di natura settaria ma fondamentalmente politico ed economico. Nelle città, molti edifici sono sottoposti a lavori infiniti e la maggior parte del patrimonio storico e urbano è trascurato e in decadimento.
La ricostruzione potrebbe essere un’opportunità per ripensare il passato in vista di un futuro migliore: una modernizzazione del Paese che potrebbe coinvolgere le giovani generazioni, nuove idee e un’onda verde. Alcune pratiche architettoniche e spaziali si sforzano di mitigare la sproporzione sociale, ma c’è ancora molto da fare.
Il Libano, con tutte le sue questioni religiose e geopolitiche ancora aperte, dovrebbe ottenere l’ascolto della comunità internazionale, perché è un punto di riferimento importante di progetti cruciali per la pacificazione e la stabilità politica di tutta l’area mediorientale.
– Francesca Pompei
LE FOTO SONO STATE SCATTATE NEI SEGUENTI LUOGHI:
- una villa Liberty abbandonata a Ghazir, comune nel distretto di Keserwan sul Monte Libano, Governatorato del Libano;
- la stazione ferroviaria in rovina di Tripoli, nel Libano settentrionale;
- un edificio devastato nel centro di Tripoli;
- le rovine di un edificio residenziale a Sodeco, uno dei quartieri più antichi di Beirut;
- un edificio abbandonato nel distretto di Tallet Jounblat, Beirut;
- un edificio in fase di ristrutturazione nel quartiere Gemmayze;
- la sinagoga di Bhamdoun, distretto di Aley, Libano;
- il Grand Sofar Hotel nel villaggio libanese di Sofar.
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