Quarantine Portraits. Il progetto fotografico di Carlotta Stracchi Villa
Di stanza a Milano, la fotoreporter e videomaker Carlotta Stracchi Villa racconta il suo progetto “Quarantine Portraits”, una serie di ritratti scattati attraverso lo schermo di un pc, di un tablet o di uno smartphone durante la quarantena. Per combattere la paura.
“Posso farvi un ritratto a distanza?”. È con questa domanda che ho dato il via al progetto Quarantine Portraits – Fotografie contro la paura, ritraendo decine di famiglie italiane nel nostro Paese e in giro per il mondo, dallo schermo di un computer e in collegamento webcam. Una risposta all’unisono (e con un filo di ironia) è quella che ho ricevuto: “Quando vuoi, tanto siamo a casa”.
RITRATTI DI FAMIGLIA IN QUARANTENA
A partire dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo #IoRestoaCasa – con le prime misure restrittive per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 in Lombardia e altre 14 province, e con l’estendersi, dopo qualche giorno, delle stesse disposizioni all’intero territorio nazionale – è cresciuta la necessità di raccontare la nuova condizione degli italiani.
Quarantine Portraits perché lo scopo è proprio quello di realizzare dei “ritratti di famiglia”, nella loro accezione più classica e solenne, immortalando i componenti del nucleo familiare d’origine o di quello che si è andato a creare negli anni con coinquilini o con amici a quattro zampe o che, ancora, si è scelto di creare o non creare per il periodo di quarantena. Dove? Rigorosamente tra le mura di casa. Chi seduto sul divano, chi su un letto, chi appoggiato a una scrivania… in una posizione (quasi sempre) frontale e con lo sguardo (quasi sempre) dentro l’obiettivo, e io pronta a scattare dall’altra parte del monitor.
FOTOGRAFIE CONTRO LA PAURA
Il mezzo scelto non poteva che essere lo schermo di un computer, tablet o smartphone, una cornice emblematica dei “ritratti di quarantena” e unica “finestra sul mondo” che ha reso possibile un contatto con l’esterno e soprattutto con l’interno di altre case, per farci sentire meno soli. Ad accompagnare ogni singolo scatto, la relativa didascalia: luogo, nomi dei soggetti ritratti e qualche frase inerente alla situazione pronunciata dagli stessi protagonisti delle foto, durante i convenevoli e il clic.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO SUL LOCKDOWN
Un format tanto semplice quanto carico di un significato importante: realizzare fotografie contro la paura. L’obiettivo è creare un archivio di immagini e racconti delle famiglie italiane durante la quarantena: un grande e unico ritratto del nostro Paese, un album che rimarrà testimonianza storica di un vissuto.
‒ Carlotta Stracchi Villa
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #55
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