Lontano dal politico. La fotografia di Ren Hang a Milano
In mostra alla Fondazione Sozzani un corpus di oltre ottanta fotografie e una ricca selezione di impaginati commissionati da diverse riviste internazionali di moda per raccontare il talento di Ren Hang. Per la prima volta a Milano.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, l’arte di Ren Hang (Changchun, 1987 – Pechino, 2017) non è un atto politico: quell’attenzione che l’artista pone alla gestualità corporea fatta di intrecci di mani, di gambe, di organi sessuali e di labbra rosso sangue attiene al regime del visibile. La sua fotografia non rompe i tabù, non sdogana l’erotismo: li guarda da vicino, ci gioca. I corpi, allora, diventano materia scultorea, le composizioni motivi e iconografie ben noti dell’arte occidentale, la sessualità un aspetto puramente formale.
Hang suggerisce un modo per ripensare la nudità al di là di ogni riferimento più propriamente culturale: nessuna dicotomia tra esistente e possibile, visibile e immaginabile, figurazione e politica, la sua fotografia è tutta in superficie.
Colpisce, poi, un uso brutale del flash, volto a creare un’atmosfera surreale attorno a quei corpi nudi così innaturali, prossimi all’astrazione.
‒ Francesca Mattozzi
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