È morto a 101 anni Carlo Comello. Aveva fotografato l’ultima carica della campagna di Russia
Realizzò nell’agosto del 1942 alcuni scatti della la Carica di Isbuscenskij, l'ultima carica di cavalleria dell'esercito italiano in Russia. Le fotografie erano state rese note solo nel 2007.
“Il ‘nostro’ Reduce Carlo Comello è andato avanti. Dove non era riuscita la guerra, il freddo, la fame, gli stenti, è riuscito il Covid-19”. È il commiato che l’U.N.I.R.R. Unione Nazionale Italiana Reduci Di Russia, scrive sulla propria pagina Facebook per salutare Carlo Comello, morto il 15 gennaio 2021 a 101 anni nell’ospedale di Stradella (Pavia) a causa di complicazioni derivate dal Covid-19. Vedovo e senza figli, da cinque anni era ospite della casa di riposo locale.
CARLO COMELLO, ARRUOLATO NELLA CAMPAGNA DI RUSSIA
Carlo Comello era nato il 29 settembre 1919 e ha sempre vissuto a Castelovetto, piccolo paese della Lomellina, dove ha lavorato tutta la vita come agricoltore. La parentesi “epica” della sua vita inizia nel febbraio del 1940, quando viene arruolato nel 3° Reggimento Artiglieria Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”, nel primo Gruppo Artiglieria a cavallo, presso la caserma “Principe Eugenio” di Milano. Dopo aver partecipato alle esercitazioni di guerra in Friuli (tra il marzo e l’ottobre del 1940), viene inviato in Croazia a fine marzo 1941. Nel luglio dello stesso anno, parte per il Fronte Russo: alla guida di un autocarro da combattimento, attraversa la Romania e la Moldavia, fino ad arrivare in Ucraina.
CARLO COMELLO, CHE FOTOGRAFÒ LA CARICA DI ISBUSCENSKIJ
Alle prime ore del 24 agosto 1942, (la sua mansione in quel momento era quella di autista di un camion che trasporta rifornimenti di munizioni e carburante) è testimone della Carica di Isbuscenskij, ovvero l’ultima carica di cavalleria condotta dall’unità del Regio Esercito italiano contro reparti di truppe regolari. Con la sua Zenith Luxos a soffietto, comprata poco prima della partenza per il fronte, riesce ad immortalare con alcuni scatti questo evento storico, salendo sul tetto dell’autocarro e rimanendo nascosto in un vicino boschetto. Carlo Comello ha tenuto quegli scatti chiusi in un cassetto per 65 anni, fino al 2007, quando ha deciso di farli uscire allo scoperto. In questo lasso temporale, della carica di Izbuscenskij circolarono solo immagini posticce, realizzate a scopo propagandistico dall’Istituto Luce per ordine del regime fascista, che attraverso quell’evento aveva voluto incensare il proprio valore militare.
-Giulia Ronchi
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