La prima mostra a Shanghai di Hedi Slimane, storico direttore di Saint Laurent
Nel settore moda è impossibile non conoscere Hedi Slimane. Punk, glamour, rock e poliedrico: stilista francese di origini italiane e tunisine, è stato lo storico direttore creativo della maison Yves Saint Laurent e ora di Celine. Appassionato da sempre di fotografia in bianco e nero, presenta finalmente la prima mostra personale in Cina.
Nato nel 1968 nel 19esimo arrondissement di Parigi, da madre italiana e padre tunisino, all’età di 11 anni Hedi Slimane aveva già ricevuto la sua prima macchina fotografica e imparato a sviluppare pellicole in bianco e nero (racconterà spesso nelle sue interviste di non saper utilizzare i colori). Hedi scatta foto così nello stesso modo in cui molti tengono un diario personale ‒ le cose di tutti i giorni, persone e progetti che conserva come pagelle di scuola. Durante l’adolescenza comincia a disegnare e cucire i propri vestiti: senza un particolare obiettivo in mente, prosegue con il conseguimento di una laurea in storia dell’arte presso l’École du Louvre. La poliedricità che trasmette nelle sue collezioni è da sempre un tratto caratterizzante di quella personalità che diventerà presto lo spirito di una delle figure più potenti del mondo della moda: prima fotografo, poi giornalista, designer, musicista e infine stilista. Si muove camaleontico tra le passioni più svariate fino a quando, all’età di 28 anni, Pierre Bergé (CEO di Yves Saint Laurent) lo sceglie come designer di abbigliamento maschile per la casa di moda.
SLIMANE, LA MODA E LA FOTOGRAFIA
Successivamente approda da Dior, che decide di lasciare nel 2007 per diventare fotografo a tempo pieno. La prima ricerca creativa di Slimane è infatti sempre legata alla fotografia: il primo libro fotografico in bianco e nero dello stilista è stato prodotto nel 2003 a Berlino, per documentare la scena del clubbing della capitale tedesca. Mentre soggiornava al Kunstwerke di Berlino, Klaus Biesenbach, (ora al MoMA) gli commissionò un progetto per segnare la fine della sua permanenza: ed è così che nasce il suo primo progetto. Dopo Berlino, si trasferisce a Londra per catturare lo spirito indie-rock della metà degli Anni Duemila, inaugura un diario online disponibile qui, e alla fine si stabilisce a Los Angeles nel 2007 proclamando la città californiana la sua nuova musa fotografica.
Non pochi artisti del calibro di Slimane, in realtà, hanno integrato la moda nel loro lavoro. La moda sta diventando un’area del possibile, un’area di trasformazione, e oggi ancora di più occupa un nuovo spazio: in una recente intervista per Crash Mag Hedi racconta di avvertire il bisogno di sviluppare un vocabolario nuovo, un vocabolario capace di adattarsi a un decennio che non riesce a comprendere dove si trovi e in quale direzione si stia rivolgendo – e questo vale anche per l’architettura e il design. Alla domanda “è vero che l’universo è totalmente universale?” risponde che sì, la musica, l’adolescenza, la moda e l’arte sono sempre parte dello stesso racconto.
LE MOSTRE E LE OPERE DI SLIMANE
Conclusa una mostra collettiva a Monaco alla galleria Sprüth Magers Lee, la sua mostra personale, intitolata Sun of Sound, è aperta fino al 30 aprile alla galleria Almine Rech di Shanghai: galleria fondata da Almine Rech-Picasso e inaugurata nel 1997 a Parigi, ha sedi nelle capitali come New York, Londra e Bruxelles. Il 12 luglio ha inaugurato nel quartiere di Bund a Shanghai, presso l’Amber Building, edificio che ospita già le gallerie Lisson e Perrotin, e da poco ha deciso di inaugurare una seconda sede vicino al Grand Palais a Parigi.
Oltre ad aver influenzato un’intera generazione di moda con le sue silhouette dritte e sottili, quasi taglienti, Hedi Slimane ha inventato un linguaggio visivo capace di rappresentare e reinventare quella che possiamo chiamare la documentazione di vite e momenti quotidiani di band e musicisti: unisce questi elementi nel suo lavoro utilizzando un lessico fotografico minimal e dalle linee pulite, che possiamo quasi definire un rituale di segni in bianco e nero. Le fotografie di nature morte sono “espressioni silenziose della gioventù”, ha detto Almine Rech in un comunicato stampa.
Sun of Sound è strettamente legata a Sonic, una serie in cui Slimane ha creato ritratti in studio di musicisti come Lou Reed e Keith Richards, ma anche Jean-Luc Godard, Pete Doherty (a cui ha dedicato London, Birth of a Cult nel 2005), Brian Wilson e Amy Winehouse. La mostra presenta anche opere di serie precedenti come Berlin, insieme a un’installazione sonora immersiva, uno spazio liturgico che simboleggia il rituale di una performance rock: è presente una ricostruzione dei Libertines, uniti come reliquiari.
‒ Francesca Fontanesi
Shanghai // fino al 30 aprile 2021
Hedi Slimane ‒ Sun of Sound
ALMINE RECH GALLERY
27 Huqiu Road
www.alminerech.com
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