Calendario Epson 2021. Viaggio alla ricerca dei colori nelle illustrazioni di Gianluca Folì
Dopo 20 anni di Calendari firmati da grandi maestri della fotografia, Epson cambia direzione e affida il progetto agli illustratori. Si parte con Gianluca Folì, che racconta in questa intervista l’idea alla base della sua edizione, intitolata Colorseeker.
Era il 2000 quando Epson lanciava per la prima volta il suo Calendario, un progetto coltivato nel tempo e affidato ogni anno a un grande maestro della fotografia italiana. L’intento è quello di dar prova dell’alta qualità delle stampanti fotografiche di Epson e creare un prodotto artigianale da collezione. In 20 anni si sono avvicendati grandi nomi, quali Franco Fontana, Giovanni Gastel, Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Maurizio Galimberti e Tancredi Mangano, per citarne alcuni. Nel 2021, Epson inverte la rotta, inaugurando un nuovo filone dedicato all’illustrazione su carta fine art. Il primo ad essere nominato è Gianluca Folì (Marino, Roma, 1978), illustratore conosciuto a livello internazionale che per il Calendario Epson 2021 ha creato Colorseeker – L’origine dei Colori, un viaggio attorno al mondo diviso in dodici mesi che si apre su uno scenario fantastico e a tratti surreale, con immagini variopinte e in alta qualità grazie all’uso delle stampanti Epson. Gianluca Folì, che ha collaborato con Feltrinelli, Mondadori, Taschen, L’Espresso, Il Corriere, Fendi, Los Angeles Time, Rolling Stones Magazine e GQ e altri, è stato medaglia d’argento alla Society of Illustrators di Los Angeles e oro della Society of Illustrators di New York; ha esposto al al Museum of American Illustration di New York, alla Dazzle Gallery di Tokyo e presso l’Istituto Italiano di Cultura in Giappone.
Come si è svolta la tua collaborazione con Epson?
La prima volta che ho sentito parlare del Calendario Epson è stato grazie a Costanza Poi, account executive dell’agenzia comunicazione The Embassy. Ero uno degli illustratori selezionati per essere presentati al cliente. Quello che ancora nessuno sapeva era che gli strumenti Epson li utilizzavo da anni per acquisire immagini, stampare e calibrare. Trovando quindi un illustratore (il primo a dedicarsi al loro Calendario) che già faceva uso dei loro strumenti, la scelta è stata naturale.
Avevi dei parametri di qualche tipo a cui attenerti?
Inizialmente avevamo stabilito insieme a Fabrizio Piccolini, direttore creativo di The Embassy, alcuni temi e parole chiave da rispettare, come l’ecologia e la sostenibilità tecnologica. Andando avanti nella ricerca di una narrazione lunga abbastanza da sostenere 12 tavole (e non solo) si sono delineati temi come il viaggio, il colore, l’identità di genere e l’orientamento sessuale, quest’ultimi in una lettura volutamente più sottile.
Quello di Epson è stato il primo calendario che hai realizzato?
Alle spalle ho avuto altri due progetti di calendario abbastanza importanti per impegno e narrativa, di cui uno è il calendario della Cassa Rurale dell’Alto Garda.
In cosa differisce la progettazione di un oggetto come il calendario da una qualsiasi altra illustrazione?
L’oggetto calendario deve sorreggere un ritmo visivo diverso da ogni altro progetto editoriale o trasversale ad esso. Ogni pagina sta per un tempo lungo un mese appeso alla parete di una casa o di un ambiente interno, come un quadro, un poster o una foto. Ha quindi il compito, oltre a quello della lettura del tempo, di provocare lo sguardo dell’osservatore ogni giorno, in una continua scoperta di elementi formali e narrativi. Nel suo modo di esistere, quindi, il calendario è un oggetto unico, un’esperienza creativa completa e appagante e nel contempo rigorosa e impegnativa per chi lo crea.
Il tuo calendario è vissuto come un viaggio attorno al mondo e attorno ai mesi dell’anno. Qual è il limite tra fantasia e realtà, immaginazione e ricordi di luoghi in cui ti sei realmente recato?
In questo viaggio si sovrappongono continuamente realtà e suggestione di luoghi visti, rubati o immaginati. Dato poi che i primi sketch del progetto sono nati fra aprile e maggio del 2020 (periodo del primo lockdown), è stata questa l’occasione per sfogliare i vecchi sketch book dove in tanti anni ho annotato paesaggi, luoghi, persone che ho poi ripreso all’interno del calendario. Non c’è quindi un confine ben delineato all’interno di questo viaggio, bensì un dialogo costante fra libertà e creatività.
-Giulia Ronchi
www.epson.it/calendario2021-foli
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