Milano dedica una piazza a Tina Modotti, fotografa e attivista influentissima del Novecento
La cerimonia di intitolazione della piazza, in zona Rogoredo, è avvenuta mentre al Mudec – Museo delle Culture è in corso una grande retrospettiva dedicata a una delle artiste italiane più note al mondo
Mentre al Mudec – Museo delle Culture di Milano è in corso una sua importante retrospettiva, il capoluogo lombardo intitola alla fotografa, attrice e attivista Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942) una piazza, in zona Rogoredo/Santa Giulia. La scelta di intitolare una piazza cittadina a una delle fotografe italiane più importanti e influenti del Novecento a livello internazionale, arriva proprio in occasione della mostra Tina Modotti. Donne, Messico e libertà: il Comune ha infatti accolto la richiesta della curatrice dell’esposizione Biba Giacchetti, e lo scorso 22 settembre si è tenuta la cerimonia di intitolazione di Piazza Tina Modotti.
MILANO CELEBRA TINA MODOTTI
“Tina Modotti è stata una donna emancipata e moderna, la cui arte è sempre rimasta indissolubilmente legata all’impegno sociale”, si legge in una nota del Comune di Milano. “L’intitolazione a Tina Modotti prosegue il percorso di questa Amministrazione nella valorizzazione del contributo delle donne alla storia artistica, politica e sociale, e segue di pochi giorni l’inaugurazione del primo monumento pubblico dedicato a una donna, Cristina di Belgiojoso”. Circa il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale milanese – ovvero l’impegno a intitolare luoghi pubblici a personaggi femminili che hanno contribuito, con il loro coraggio, impegno e opera, alla crescita culturale del Paese – con il riconoscimento a Tina Modotti, Biba Giacchetti ha ringraziato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno “che ha condiviso la necessità di intitolare luoghi pubblici a figure femminili di rilievo per colmare la sproporzione che vede oggi a Milano solo 127 luoghi dedicati a donne su 2466 luoghi intestati a figure maschili. Il fascino, l’arte, e la grande importanza come esempio di libertà e coerenza, fanno di Tina Modotti una figura eccezionale. Auspichiamo che il luogo a lei dedicato diventi uno straordinario centro di aggregazione dedicato alle arti”.
LA MOSTRA DI TINA MODOTTI AL MUDEC
In corso fino al 7 novembre 2021, Tina Modotti. Donne, Messico e libertà esplora, attraverso scatti ai sali d’argento, lettere e documenti, la vita l’arte e l’impegno politico della fotografa italiana. Come raccontato da Elena Arzani, a 17 anni Tina Modotti “lascia la città natale per trasferirsi in California e raggiungere il padre. Misteriosa, bellissima e ribelle, sposa il pittore Roubaix de l’Abrie Richey. Successivamente intraprende la carriera di attrice e conosce Edward Weston, fotografo tra i più importanti del Novecento, di cui diviene amante e modella. Rimasta vedova, insieme a Weston frequenta i circoli bohémien del Messico, conoscendo, tra gli altri, Julio Mella, Vittorio Vidali, Diego Rivera e Frida Kahlo. Ingiustamente accusata di aver preso parte all’attentato al presidente messicano e all’assassinio di Mella, viene esiliata dal Messico. Vive in Europa per i successivi dodici anni. Questo periodo segna la fine della sua produzione artistica. Secondo alcune testimonianze, viene ingaggiata come spia russa e coinvolta negli accadimenti che portano all’uccisione del politico Lev Trockij, amico e amante di Frida. Dopo l’instaurazione del regime franchista, torna in Messico con il compagno Vidali. Tina è sepolta nel Panteón de Dolores a Città del Messico”.
– Desirée Maida
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