È una lettura trasversale della storia della fotografia, attraverso l’ausilio di altre discipline quali la psicoanalisi, la fisica, la politica, la sociologia, quella proposta da Antonella Russo, da anni importante figura di riferimento del mondo della fotografia italiana, autrice del volume Quattro storie d’amore e di fotografia, per i tipi di Jaca Book.
DA ANDRÉ BRETON A W. EUGENE SMITH
Il libro è diviso in quattro parti in cui amore, di diverso tipo, e fotografia diventano imprescindibili l’uno per l’altra. La condizione amorosa della fotografia surrealista guarda ad André Breton e ai suoi romanzi Nadja e L’amour fou. Il rimando è a immagini affascinanti di quel particolare momento culturale, in cui Man Ray realizza alcuni dei suoi capolavori e la fotografia varca i confini della pura registrazione. Ma l’analisi non è solo rivolta a una dimensione artistica. Anzi. La seconda parte è dedicata, infatti, a W. Eugene Smith, fotografo documentarista americano per il quale il sentimento è elemento precipuo della ricerca fotografica. Qui a emergere è un altro tipo di amore, un amore compassionevole, di matrice umana, in cui è evidente il concetto classico di pietas. Ci troviamo di fronte a una sorta di grande abbraccio nei confronti dell’umanità, allora, come oggi, bisognosa di contatto, di scambio.
FOTOGRAFIA E MEMORIA
La terza parte del volume analizza la funzione stessa della fotografia come icona, che diviene manifesto di un sentimento. Così accade allo scatto Gandhi e il filatoio del 1946, una immagine straordinaria di Margaret Bourke-White, messa da Life in copertina, che ha rappresentato per molti un simbolo incontrovertibile di pace e lavoro. L’ultima parte, forse la più originale e imprevedibile, affronta il discorso amoroso in ambito familiare. Parla di quegli oggetti che popolano tutte le nostre case, ormai anche i nostri cellulari. Storie di amori passionali, di figli, di ricordi. È una riflessione sulla memoria, che ci riconduce a un pensiero imprescindibile della fotografia, quello di Roland Barthes ne La camera chiara.
Nel nostro tempo storico, in cui l’immagine gioca un ruolo fondamentale, una lettura come quella proposta da Russo diviene a maggior ragione interessante: al di là di generi, categorie e divisioni peregrine, ci avvicina all’ampiezza semantica dell’immagine fotografica, registrazione di una realtà più o meno comprensibile.
‒ Angela Madesani
Antonella Russo – Quattro storie d’amore e di fotografia
Jaca Book, Milano 2021
Pagg. 232, € 38
ISBN 9788816416574
www.jacabook.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati