Mia Photo Fair: ecco i 10 migliori stand dell’edizione 2021 (più uno)
La principale fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia, con conferenze ed eventi, permette ai moltissimi espositori di mettersi in mostra. Ecco quali sono gli stand da non perdere per Artribune
Sono 90 le gallerie presenti a MIA Photo Fair 2021, l’ultima edizione della fiera più importante d’Italia per la fotografia, a cui si aggiungono 50 altri espositori speciali tra editori, premi e riviste fino ad arrivare a circa 140 ospiti. Nei settemila metri quadri di Superstudio Maxi di via Moncucco, dal 7 al 10 ottobre, espongono moltissime gallerie italiane e (in minor parte) straniere, soprattutto dall’Europa, con grandi collezioni di fotografie – non mancano i grandissimi nomi del passato come Battaglia, Klein, Burri e Giacomelli – tra cui spuntano anche opere di arte contemporanea e collage miscellanei. Tra la principale Main Section e le nuove aggiunte Milan Image Design Art e Beyond Photograph/Dialogue abbiamo selezionato la rosa dei dieci stand, più un omaggio inevitabile, che rinfrescano il panorama (e il dibattito) fotografico.
–Giulia Giaume
PHOTO&CONTEMPORARY
I due stand di Photo&Contemporary, molto diversi per selezione fotografica e mood, ci portano ai due estremi dell’opera di Angela Lo Priore (famosa per i suoi cento ritratti di vip), che passa dalle ipersature donne di Wadadli Feminine all’ipnotica scala bianca e nera al centro delle sue ossessioni. Quest’ultimo bianco e nero è qui accostato a opere minimali e riflessive di Nina Silla, Silvio Wolf e il grandissimo Giovanni Gastel (ai cui ritratti è stato dedicato uno stand a parte all’interno della fiera, riccamente decorato).
GALLERIA FORNI
La galleria bolognese, che da vent’anni dedica spazio ai nuovi nomi dell’arte contemporanea, presenta delle opere sognanti, dalle cromie estreme e dalle linee pulite. Ricadono infatti sotto questa visione, nostalgica senza essere triste, sia i montaggi onirici di Laurent Chéhère, che con le sue composizioni luminose e quasi infantili sconfina tra fotografia e fine art portandoci in un mondo di bambola, sia gli scatti vintage ed essenziali di Gianluca Pollini con Arcquitectonica n°3 sogni e di Peter Mathis.
NEW POST PHOTOGRAPHY
Proposto da MIA Fair, il premio New Post Photography va a rafforzare l’autorevolezza della fiera nel campo della discussione e della ricerca in ambito fotografico. Una giuria serratissima, composta da Gabi Scardi, Gigliola Foschi, Paolo Agliardi, Carlo Sala, Giorgio Zanchetti e Claudio Composti, ha selezionato 34 autori (di cui quasi la metà alla loro prima edizione) tra cui spiccano Alessandro Toscano, con il suo asfittico e cangiante Overtourism, Amaranta Medri con un innovativo Drone Alphabet, le foto Paradoxically di Marco Guerzi e il Paesaggio Scollegato di Giancarlo Dell’Antonia, essenziale e perfettamente composto.
C|E CONTEMPORARY
Spicca nello stand – tutto femminile – di C|E Contemporary la collezione fotografica della russa Elena Chernyshova, che per le sue opere di ampio respiro fotogiornalistico ambientate in Siberia è stata insignita del Premio G*AA Fotografia di Architettura destinato agli artisti e artiste che si siano distinte nella valorizzazione degli spazi day by day. Notevoli anche le raccolte, claustrofobiche, di Chantal Michel – con la sua serie di piccole fotografie in rosa nella vasca da bagno – e di Evelyn Becicova, criptica e asfissiante.
REDLAB
Allo stand di Redlab (il principale e più interessante dei tre) vanno in scena due narrazioni parallele, suggestive e, a modo loro, quasi ultraterrene. Da una parte c’è la serie monocroma della Pazienza Selvaggia di Arianna Sanesi, che costringono lo spettatore a prendersi del tempo – lusso e condizione disagiante per il pubblico odierno – dall’altra la serie sulle crisalidi del greco Yorgo Yatromanolakis, evocative nel loro anelito e vagamente allucinatorie. Si distinguono nello stand a porte socchiuse anche l’Abruzzo mitologico di Flavio Di Renzo e la Terra luminosa di Bruna Rotunno.
PARALLEL 2021
Questo stand, che trova posto all’interno della nuova sezione MIDA – Milan Image Design Art, ospita una mostra curata da Mosca&Partners in cui spicca il sodalizio intellettuale tra le trame arcaiche e sostenibili di Fibra research di Adriana Fortunato e Caterina Fumagalli e le fotografie di Ingrid Taro ed Ernesta Caviola. Progetto nato da una strettissima collaborazione umana e intellettuale, l’accostamento delle fibre recuperate dal duo di design/architettura da famiglie del tessile (Spinelli e Sironi) incontra felicemente le fotografie di Caviola e Taro: le prime ipnotiche, realizzate a banco ottico e opacizzate a mano con l’aerografo, le seconde, metamorfiche e metaforicamente bruciate, ingaggiano un FLIRT con i tessuti creando un’architettura al femminile molto cara alle fotografe.
SHTAGER
Accanto a un interessante Gregory Maiofis, si distingue una serie di opere miscellanee di Vita Buvid. Non per questo poco fotografiche: dalla sue serie di PhotoKnitwear è allestita Shawl Head, con un gusto retrò connotato dalle polaroid essenzialmente incorniciate in un archetipo familiare e tradizionale, mentre dalla sua serie From the Distance Is… vengono mostrate delle composizioni di negativi in vetro e ipod che rievocano viaggi e una giovinezza presto svanita.
GALLERIA GABURRO
Una mini-personale di Liu Bolin, quella ospitata da Gaburro, che non può non sorprendere: dopotutto, è lo scopo stesso dell’artista cinese della mimesis, che scompone luoghi dal forte impatto sociale infilandoci la propria presenza occultata dal trucco. Il celebre Duomo e la Reggia di Caserta compaiono vicino alle confezioni di succo di frutta dei supermercati e i negozi di bambole a Pyongyang, tutti importanti e tutti quotidiani. Interessanti anche il Saturno di Vik Muniz e i fiori “scomposti” di Macoto Murayama.
PODBIELSKI CONTEMPORARY
Delicato e quasi impalpabile, lo stand della galleria Podbielski Contemporary: attira l’occhio la composizione artigianale di Marina Caneve, con uno scatto “sovrascritto” dalla serie Are they Rocks or Clouds?, ma girando tra le tinte pastello dello spazio cattura l’attenzione anche la serie del famoso fotogiornalista Massimiliano Gatti, Peta, che attraverso il ritratto di alcuni oggetti di lavoro appartenuti al padre tratteggia il racconto di una professione e di un uomo: boccette, pennini, un calcolatore Olivetti e un paio di occhiali, ogni elemento è finemente rappresentato e composto in una piccola sinfonia gentile.
GALLERIA ABBONDIO
Intimi i nudi e seminudi esposti alla Galleria Abbondio: la luce soffusa di Nan Golding abbraccia la pelle come una carezza, mentre la freddezza apparente degli scatti di Elena Ovecina svela in realtà dei corpi queer soffici e profondamente umani. L’esposizione tematica include anche dei bianchi e neri senza giudizio di Lisetta Carmi e una collezione di Sara Lorusso, i cui corpi in compagnia appaiono singolarmente soli nella loro esistenza.
+ 1: 29 ARTS IN PROGRESS
La personale di Rankin da 29 Arts in Progress è il nostro omaggio dovuto al curatore vip di quest’anno delle immagini della fiera: gli scatti tratti dalla sua serie Saved by the Bell (gli amanti delle sit-com americane non si saranno persi la sua citazione) spiccano per colore, provocazione e magnetismo all’interno dello spazio della galleria, con forti richiami alla cultura degli 80s, che viene riletta attraverso una chiave contemporanea.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati