Italiani all’estero. A New York le foto di Francesca Magnani sulla Grande Mela in mascherina
Sono in mostra fino al 10 dicembre le serie di 25 scatti della fotografa Francesca Magnani realizzati durante la pandemia.
Una serie di 25 fotografie, in cui la padovana Francesca Magnani ripercorre il periodo di pandemia e l’attuale rinascita della grande mela usando il filo conduttore della maschera, ricollegandosi idealmente con uno scenario di ballo veneziano alle sue radici venete. È la mostra La città in maschera, prorogata fino al 10 dicembre nella sala principale del Consolato Generale Italiano nella Henry P. Davison House, un palazzo su Park Avenue e la Sessantanovesima Strada costruito per il banchiere omonimo nel 1917 da Walker & Gillette in stile neo-georgiano. Questo spazio ben si adatta a una suggestione del genere, creando un forte contrasto tra le location delle fotografie e il genius loci molto specifico di Uptown. Domino Park, il ponte di Williamsburg, le marce di protesta che giornalmente nell’estate 2020 si susseguivano a Downtown Brooklyn, e la passerella di legno a Coney Island su cui si balla ogni domenica faranno da sfondo per il prossimo mese agli incontri istituzionali in Upper East Side, mettendo in atto una sovrapposizione che introduce il piacere di una più approfondita forma di conoscenza che supera immediatamente la funzione dello scatto singolo.
LA MOSTRA LA CITTÀ IN MASCHERA DI MAGNANI
La maschera è ciò che ci guida tra le foto, esposte anche da Oslo Coffee Roasters a Williamsburg: fin dai mesi iniziali della pandemia i newyorkesi hanno usato il face covering adattandolo alla loro personalità e facendone un mezzo espressivo. La mascherina è diventata maschera, adattandosi via via allo stile di ognuno e cominciando a rivestire più ruoli: comunicare un messaggio, esprimere l’umore o un’emozione, parlare della propria comunità o appartenenza, portare rispetto a un certo gruppo o evento sociale, indicare magari una preferenza politica. Questo lavoro rientra in un più ampio progetto sulla pandemia che racchiude oltre 600 maschere. Questo piccolo oggetto è divenuto un simbolo del periodo, tanto che un’ottantina di immagini della serie sono state acquisite dal Museo Smithsonian di Washington come parte del loro archivio storico permanente, e fanno parte del primo set di documenti digitali sulla pandemia. Due foto a tema Covid fanno parte di New York Responds: The First Six Months al Museo della città di New York, e una di queste maschere ha fatto parte della grande mostra collettiva #ICPconcerned.
LA CITTÀ IN MASCHERA
7 ottobre – 10 dicembre
Consolato Generale d’Italia
690 Park Avenue
New York, NY 10065
15 novembre – 10 dicembre
Oslo Coffee Roasters
133 Roebling Street
11211 Brooklyn NY
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati