Mucho Mas! lo spazio non profit di Torino
La rubrica di Artribune Magazine dedicata agli spazi non profit fa tappa a Torino, dove Mucho Mas!, nonostante le dimensioni ridotte, approfondisce le sperimentazioni contemporanee in ambito fotografico. E qui ci regala un visual essay inedito
Molto spesso si pensa che per fare grandi mostre ed eventi occorra molto spazio, ma al contrario gli ambienti più piccoli riescono a far immergere ancor di più lo spettatore, facendolo entrare in armonia con il luogo. È il caso di Mucho Mas!, uno spazio fondato a Torino nel 2018, gestito da Luca Vianello e Silvia Mangosio.
Mucho Mas! espone artisti italiani e internazionali che focalizzano la loro attenzione sul ruolo dell’immagine contemporanea, sul continuo divenire della fotografia e come quest’ultima riesca a unirsi ad altri linguaggi in maniera assidua. Mucho Mas! accoglie progetti che riguardano la sperimentazione fotografica, ossia una fotografia che oggigiorno è messa in discussione poiché troppo relazionata al digitale e ai media, quella che il fotografo Joan Fontcuberta, nel testo Furia delle immagini, ha chiamato “postfotografia”.
I due ideatori sono fortemente interessati al perenne cambiamento della fotografia e prediligono la novità nel campo, piuttosto che la tradizione. Entrambi ritengono che sia giusto accettare l’evoluzione fotografica ma, allo stesso tempo, il mezzo fotografico deve avere il compito di decodificare e dare un senso alla realtà, allontanandosi dalla moltitudine di informazioni e immagini che circolano nella nostra epoca, immagini veloci che, mosse da incessante energia, divengono insidiose.
GLI ARTISTI DI MUCHO MAS! A TORINO
Seguendo questa linea di pensiero, si interessano ad artisti quali Luca Baioni, un fotografo che sta compiendo una piccola rivoluzione fotografica, modificando le strutture base della fotografia e tralasciando le strutture originarie del mezzo; o Achille Filipponi, che nega la comunicazione della fotografia. Notevole è anche il lavoro di Sc_Nc, duo di artisti milanesi che, attraverso processi di cura in siti dimenticati, scoprono e si affidano a un luogo e, in esso, trovano tutto il materiale di cui hanno bisogno per costruire un mondo parallelo, che diventa reale ma intangibile.
Un altro progetto in collaborazione con Villa Romana, presentato durante l’ultima edizione di ArtVerona nella sezione LAB1 curata da Giulia Floris, è la piattaforma Uncoated-content, un sito costruito dal giovane web designer Luca Zoccola che racchiude dialoghi e scambi liberi e non mediati tra artisti, nel tentativo di creare una foresta di voci e connessioni che vadano oltre i limiti del mezzo digitale.
MUCHO MAS! E LA SPERIMENTAZIONE
Mucho Mas! può essere associato a termini come: sperimentazione, trasformazione, innovazione e indipendenza. Questi ultimi si associano dal punto di vista concettuale a tutto ciò che è immaturo, appena nato, e questo è uno degli aspetti più interessanti, poiché si dà possibilità a ciò che oggigiorno è scartato perché privo di esperienza. Considerevole è soprattutto lo studio della curatela, ovvero quando opera e contesto entrano in sintonia e dove si lavora il più possibile per mettere in risalto l’opera all’interno dello spazio. Lo spazio piccolo pertanto è in grado di contenere un’immane quantità di oggetti, la sfida sta nel saperli racchiudere al suo interno attraverso il giusto significato.
‒ a cura di Dario Moalli
Versione aggiornata dell’articolo pubblicato su Artribune Magazine #64
Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati