Torna il festival di fotografia a Pieve di Soligo
A Pieve di Soligo l’undicesima edizione del festival F4, un’idea di fotografia, con due mostre e un programma dedicato all’arte dello scatto e alla percezione
Doppio appuntamento espositivo in occasione di F4, un’idea di fotografia, il festival di Fondazione Francesco Fabbri a Pieve di Soligo, con la direzione artistica di Carlo Sala, giunto alla undicesima edizione, momento apicale a livello nazionale di una attività che si svolge durante l’anno tra residenze, formazione, workshop e un premio dedicato alla fotografia contemporanea, con l’intento di creare una comunità culturale in rapporto con il territorio, con le scuole e le istituzioni locali.
Sono due i macro filoni: la mostra Fosfeni, a cura di Carlo Sala, presenta una selezione di immagini sul rapporto tra fotografia e paesaggio, con autori emblematici come Luigi Ghirri e Mario Cresci, e opere di Lidia Bianchi, Silvia Bigi, Marina Caneve, Valentina D’Accardi, Paola De Pietri, Silvia Mariotti, Allegra Martin, Alberto Sinigaglia e Jacopo Valentini. L’esposizione The image as process, ancora a cura di Sala ma con la collaborazione di The Cool Couple, è dedicata invece al lavoro di venti artisti selezionati, attraverso un processo collaborativo, da un comitato di artisti e curatori, alcuni provenienti da musei come MAMbo di Bologna e MuFoCo di Cinisello Balsamo, e riflette su vari registri di sguardo per decostruire l’abitudine percettiva.
LA MOSTRA FOSFENI
La mostra Fosfeni prende spunto dal nome di un lieve e temporaneo difetto della vista – fenomeno che consiste nella visione, all’interno del campo visivo, di scintille e lampi di luce −, simbolo di una raccolta di poesie del poeta Andrea Zanzotto, originario proprio di Pieve di Soligo. Ci spiega Sala: “L’obiettivo è proporre alcuni nomi che hanno fatto la storia della fotografia, sempre in rapporto dialettico con autori emergenti che indagano i tempi della post-fotografia e della meta-fotografia. Fosfeni è una metafora della ricerca di uno sguardo altro nei confronti del paesaggio e della realtà. I tre capisaldi del percorso sono il territorio, la presenza antropica e la percezione che si ha sugli altri due elementi, ma l’idea di percezione è primaria. L’immagine del fosfene emerge in tutta la mostra, in una serie di ricerche che decostruiscono ogni tipo di certezza che abbiamo”.
LA MOSTRA THE IMAGE AS PROCESS
The image as process propone, infine, immagini di venti artisti – Francisco Alarcon, Claudio Beorchia, Filippo Berta, Francesca Catastini, Federico Clavarino, Gloria Dardari, Achille Filipponi, Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi, Luca Marcelli, Filippo Minelli, Caterina Morigi, Novella Oliana, Nicolas Polli, Jessica Raimondi, Fabio Ranzolin, Giovanna Repetto, Michele Sibiloni, Rocco Venezia, Lorenzo Vitturi e Tilo&Toni.
“La mostra” – commenta Sala – “presenta venti tra gli autori più innovativi italiani e stranieri e si interroga sullo statuto stesso dell’immagine nella società contemporanea, nel solco di un dibattito aperto nell’ultimo decennio, a livello globale, su quali funzioni abbiano le immagini sulla nostra società, e su come, le medesime, condizionino la nostra vita. Diventa, dunque, una riflessione anche politica”.
‒ Silvia Scaravaggi
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