L’archivio fotografico Getty Institute e lo Smithsonian Museum sulla cultura afroamericana
Dopo il fallimento della casa editrice Johnson Publishing Company, il patrimonio iconografico è stato acquistato da un fondo per la cultura che si occuperà della conservazione e della fruizione per il pubblico. Si tratta di uno dei più importanti archivi d’immagini riguardante la comunità nera degli Stati Uniti d’America
A partire dal 1942 la casa editrice Johnson Publishing Company di Chicago cominciò a pubblicare Ebony e Jet, due riviste fotografiche di riferimento per la comunità afroamericana, e passate alla storia per aver diffuso fra la gente i volti degli attivisti per i diritti civili, come Rosa Parks e Thurgood Marshall, ma anche di artisti e personaggi dello showbiz quali Whoopi Goldberg e Billie Holiday. Due riviste che erano importanti strumenti d’identità per milioni di persone che lottavano per il loro pieno riconoscimento sociale. Come afferma LeRonn P. Brooks, curatore associato del Getty Research Institute per le collezioni moderne e contemporanee, con una specializzazione nell’arte afroamericana, “i fotografi dello staff di Ebony e Jet “erano alcuni dei migliori fotografi del mondo”.
Chiusa la casa editrice nel 2016 e dichiarata fallita tre anni più tardi, gli archivi delle due riviste sono stati acquistati all’asta per 30 milioni di dollari da un consorzio che comprende la Ford Foundation, il J. Paul Getty Trust, la John D. e Catherine T. MacArthur Foundation, la Mellon Foundation e la Smithsonian Institution. Adesso, il materiale sarà studiato e digitalizzato dal Getty Research Institute di Los Angeles in partenariato con lo Smithsonian’s National Museum of African American History and Culture di Washington.
L’ARCHIVIO ACQUISITO DA GETTY E SMITHSONIAN
Con i suoi 3 milioni di negativi fotografici e diapositive, 983.000 fotografie, 166.000 provini a contatto e 9.000 registrazioni audio e video, l’archivio è uno dei più vasti degli Stati Uniti, e non è ancora stato completamente studiato in tutte le sue sezioni. Divenuto proprietà dello Smithsonian’s National Museum of African American History and Culture (NMAAHC), con sede a Washington, DC, e del Getty Research Institute della California (un ramo del Getty Trust), sarà adesso tutelato da un team guidato da Steven D. Booth (membro del collettivo di archivisti neri The Blackivist). In previsione, una parte significativa dell’archivio sarà ospitata nell’area di Washington, mentre alcuni materiali rimarranno a Chicago.
Come afferma Kevin Young, poeta e direttore dell’NMAAHC, “È fondamentale che l’archivio non sia disponibile solo per ricercatori e studiosi, ma sia invece aperto anche a studenti e visitatori quotidiani. Contiamo di digitalizzare fra 80.000 e 90.000 immagini entro il prossimo anno”. Inoltre, già in autunno, attingendo dall’archivio, verrà organizzata una mostra dedicata alla musica nera, con personaggi quali Aretha Franklin e Prince.
– Niccolò Lucarelli
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