Marc De Tollenaere, fotografo belga, nato in Libia e ora con base a Venezia ha incrociato nel corso degli ultimi dieci anni gli sguardi, le voci, le storie e i misteri che si celano dietro ai muri scrostati delle case veneziane. Ha ascoltato racconti e ha condiviso segreti.
Nel cerchio magico che racchiude i tesori di una civiltà sorta dalle acque e dal nulla, spinto da tanta curiosità, Marc De Tollenaere ha seguito d’istinto le calli con al collo una Leica ed è entrato nei palazzi, ha visitato appartamenti e case d’artista, è salito sui tetti ed è sceso nei magazzini, sostando nei giardini e nelle corti nascoste, dove risuona ancora l’eco dei tempi.
Nessuna altra città al mondo possiede la virtù di unicità e diversità quanto Venezia, che è frutto di un enorme numero di scelte fatte a ogni bivio della sua storia, che hanno prodotto nel tempo la sua ineguagliabile articolazione e significazione dello spazio, che si rispecchia poi nella “città invisibile”.
In questo libro di immagini scattate nella Venezia invisibile, cioè all’interno delle dimore veneziane, avendo come protagonisti anche gli abitanti, risulta chiaro come i residenti di una città d’arte portino all’interno delle proprie abitazioni quanto di meraviglioso sono abituati a vedere tutti i giorni all’esterno delle proprie case.
Lo spazio urbano avvolge e condiziona il corpo del cittadino, ne impregna la memoria e ne riflette i valori e i pensieri; città visibile e città invisibile si compenetrano a vicenda, come l’anima e il corpo.

Uno, nessuno e cinquantamila, courtesy Marc De Tollenaere

CASE VENEZIANE NEL LIBRO DI MARC DE TOLLENAERE

Un libro di immagini da guardare, ma anche da leggere, grazie alle didascalie scritte da un ragazzino tredicenne, David De Tollenaere, figlio dell’autore, che sa guardare ben “oltre l’immagine” con occhi attenti e intelligenti.
Scatti neorealisti. Un filo della memoria ricostruito con cura grazie al lavoro della photo editor Caterina Boniollo, che ha scelto le immagini suddividendole in sequenze di intensità ascendente. Artisti, uomini e donne più o meno famosi ritratti nelle loro case, storie che legano le persone con i loro ambienti di vita.
Sono fotografie a testimonianza di un’epoca, frammenti di una civiltà in pericolo che potrà essere studiata, tra qualche secolo, proprio grazie a questo “reperto” d’arte.
Palazzi e dimore di pregio, residenze antiche, ma anche case popolari, luoghi consumati che danno il senso di una dura battaglia per la sopravvivenza, da cui il titolo: Uno, nessuno e cinquantamila, che allude al fatto che gli abitanti del centro storico di Venezia sono passati da 174.808 nel 1951 a meno di 50.000 nel corso del 2022.
Ogni soggetto è raffigurato nell’ambiente in cui vive, la sua casa. L’affresco si ottiene dalla somma dei particolari. Un mondo che tramanda un patrimonio culturale di reminiscenze antiche.
Esempi di umanità e frammenti spesso dimenticati dalla “storia ufficiale” che vivono e continueranno a vivere grazie agli scatti di Marc De Tollenaere.

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