La fotografia di Eve Arnold in mostra a Torino
Dalle star del cinema ai personaggi politici ai reportage in giro per il mondo, la fotografia di Eve Arnold è molte cose insieme. Ne approfondisce i confini la mostra da CAMERA a Torino
CAMERA ‒ Centro Italiano per la Fotografia ripercorre la vicenda di Eve Arnold (Philadelphia, 1912 – Londra, 2012) e la sua opera fotografica dagli Anni Cinquanta agli Anni Ottanta del Novecento, offrendo così uno spaccato del secolo scorso tra eventi, incontri e storie documentate con un forte approccio personale e con il solo utilizzo della luce naturale.
È bene ricordare che Eve Arnold fu la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte dell’agenzia Magnum Photos nel 1951 e Robert Capa dirà di lei: “Il suo lavoro cade a metà fra le gambe di Marlene Dietrich e la vita amara dei lavoratori migranti nei campi di patate”. Sarà infatti il mix di reportage d’inchiesta e ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo a permettere a Eve Arnold di dare forma a un corpus di lavori trasversali.
EVE ARNOLD IN MOSTRA A TORINO
La mostra, composta da circa 170 fotografie tra cui alcune inedite, riunisce le immagini dei suoi reportage più famosi, come la serie Black is Beautiful del 1968, testimonianza del lento emergere dell’orgoglio identitario afroamericano, e il monumentale Behind the veil del 1969, che l’ha portata, insieme alla scrittrice Lesley Blanch, in un viaggio per raccontare le donne di Afghanistan, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Pakistan e Turkmenistan.
Ciò che risalta nelle fotografie di Eve Arnold sono i suoi soggetti: nella maggior parte dei casi si tratta di donne ‒ madri, bambine, modelle, lavoratrici, dive, studentesse ‒, che non cadono mai nello stereotipo e sono sempre al centro di riflessioni e di racconti speciali, come nel reportage sulla storia di Yvonne Sylvain, la prima dottoressa di Haiti, oppure nel caso delle immagini intime ed empatiche realizzate all’interno dei reparti di maternità degli ospedali di tutto il mondo.
LA FOTOGRAFIA SECONDO EVE ARNOLD
Iconici i ritratti di Marlene Dietrich, Joan Crawford, Orson Welles, Marilyn Monroe, che chiese personalmente alla Arnold di essere fotografata asserendo: “Se sei riuscita a fare così bene con Marlene, riesci a immaginare cosa potresti fare con me?” e inaugurando un sodalizio di dieci anni fra scatti sui set cinematografici e vita privata.
Infine ci sono gli scatti dedicati Malcolm X nel 1961, immagini di forte rilevanza storica ottenute dalla Arnold partecipando a un suo convegno a Washington.
In merito alla sua opera fotografica Eve Arnold dichiarò: “Sono stata povera e ho voluto documentare la povertà. Ho perso un figlio e sono stata ossessionata dal tema della nascita. Ero interessata alla politica e volevo sapere come influenzava le nostre vite. Sono una donna e ho voluto conoscere le donne”.
Giulia De Sanctis
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