Il disastro della Xylella negli scatti sugli ulivi di Edward Burtynsky
Verso una nuova coscienza ecologica. A Lecce, la mostra del fotografo canadese, vincitore della XXV edizione del Premio Pascali, racconta la strage degli ulivi secolari nel Salento
Costruire un nuovo ethos ecologico attraverso la testimonianza e la documentazione dei disastri ambientali provocati dall’azione antropica, per contrastare la crisi dell’abitare umano sulla Terra nell’era globalizzata dell’Antropocene. È questo il fulcro tematico dell’opera del canadese Edward Burtynsky (St. Catharines, 1955), fotografo di livello internazionale che ha vinto la XXV edizione del Premio Pascali con la mostra Xylella Studies, al Museo Castromediano di Lecce.
La mostra di Edward Burtynsky a Lecce
Dodici fotografie di grande formato dalle prospettive zenitali e di notevole impatto visivo, e un video – allestiti in modo diffuso e in dialogo con il patrimonio archeologico permanente del Museo Castromediano – documentano il disastro ecologico provocato nel Salento dalla Xylella fastidiosa, batterio per il quale non esiste cura e che ha provocato finora la distruzione di 21 milioni di ulivi secolari. Avvalendosi di sofisticate tecnologie, Burtynsky ha realizzato queste foto nel corso di una residenza artistica del 2021 nel territorio salentino. Il backstage della residenza è stato a sua volta documentato nella mostra fotografica di Daniele Corricciati (Zollino, Lecce, 1976), allestita negli spazi esterni del Museo Castromediano. Il progetto Xylella Studies è inoltre frutto di una partnership con la Fondazione Sylva, ente no-profit pugliese finalizzato alla rigenerazione ambientale attraverso attività di riforestazione.
Edward Burtynsky vince la XXV edizione del Premio Pascali
La commissione del Premio Pascali, formata dal presidente della Fondazione Pino Pascali Stefano Zorzi, dal direttore Giuseppe Teofilo e da Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio-Museale di Lecce, ha motivato la scelta di Edward Burtynsky quale vincitore del Premio Pascali 2023 per il suo impegno nel documentare “l’azione umana e il suo impatto sull’ambiente”. Spiega infatti Zorzi: “Dalla fotografia aerea, tipica del lavoro di Burtynsky, si evince la dimensione catastrofica del disastro di questi ulivi morti”, mentre secondo Teofilo “l’estetica della morte, presente nel lavoro di Burtynsky, viene amplificata dal pathos delle immagini”. Come ha sottolineato Burtynsky, l’impatto della Xylella nel Salento si ripercuote negativamente anche sulla vita economica degli agricoltori ed è legato al cambiamento climatico, altro elemento dannoso per l’attività agricola. L’autore ha infatti spiegato: “Come fotografo e realizzatore di film, è proprio questo il mio ruolo: mostrare quello che sta accadendo, mostrare l’impatto dell’azione dell’uomo, della globalizzazione sul nostro Pianeta”.
Cecilia Pavone
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