In Piemonte le mostre di Fondazione Artea sulle donne di Magnum Photos
Fondazione Artea promuove un micro-festival fotografico in provincia di Cuneo con le donne di Magnum protagoniste. In due siti delle Terre del Monviso e dell’antico Marchesato, come La Castiglia e il Filatoio
“Quest’anno il festival di fotografia si fa nel cuneese”. Sono le parole di Davide De Luca, Direttore della Fondazione Artea, ente promotore di due mostre sulla Magnum Photos strettamente correlate tra loro, in due siti delle Terre del Monviso e dell’antico Marchesato, come La Castiglia e il Filatoio, che comprende anche Saluzzo e Caraglio. La Castiglia è il trait d’union anche di un altro evento legato alla fotografia, essendo la sede della collezione d’arte contemporanea della Fondazione Garuzzo: il 13 ottobre, nel nuovo spazio del Quartiere di Saluzzo, è stata inaugurata la mostra da lei organizzata sulfenomeno ‘ndranghetista, progetto vincitore del bando MiC Strategia Fotografia 2022 e destinato a entrare a far parte del patrimonio pubblico della città.
Le mostre di Fondazione Artea: “Fotografia è donna” a La Castiglia di Saluzzo
La mostra Fotografia è donna è frutto della sinergia tra istituzioni come Camera di Torino che ha scelto di dedicarla a uno dei suoi soci fondatori, Magnum Photos, dove entrano a farne parte agli albori della nascita, negli anni ’50, due pioniere del protagonismo femminile in ambito foto: l’austriaca Inge Morath e l’americana Eve Arnold. Ma al di là dei grandi nomi – anche maschili come Ferdinando Scianna e Robert Capa – la forza di questa esposizione sta nella capacità di aprire nuove prospettive e fornire nuove chiavi di lettura alla cosiddetta “fotografia di genere”, dimostrando che non esiste uno specifico femminile, ma solo un punto di vista dettato dalle contingenze. Il percorso comprende 120 scatti divisi in 6 sezioni tematiche, “presentando una molteplicità di voci che ridefiniscono l’immaginario attorno al mondo femminile”, spiega Monica Poggi, co-curatrice della mostra insieme a Walter Guadagnini.
Le mostre di Fondazione Artea: i 100 anni di Inge Morath al Filatoio di Caraglio
In stretto collegamento con la mostra di Saluzzo, la Fondazione Artea propone inoltre al Filatoio di Caraglio, dal 19 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024, la monografica Inge Morath. L’occhio e l’anima che celebra, nel centenario dalla nascita, la prima fotogiornalista nella storia della Magnum, portando oltre 200 delle sue opere nelle sale dello storico opificio, importante testimonianza di archeologia industriale: il Filatoio è infatti il più antico setificio ancora esistente in Europa. La mostra – curata da Brigitte Blüml-Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz – è realizzata “ad hoc” per i suoi spazi, e si sviluppa attraverso quindici sezioni tematiche che annoverano anche una sezione mai esposta prima in Italia, con istantanee a colori ricavate dai reportage che la fotogiornalista originaria di Graz ha effettuato negli Stati Uniti.
La mostra della Fondazione Garuzzo: “La Teoria del Vuoto” a Il Quartiere di Saluzzo
La Teoria del Vuoto, attraverso la fotografia del paesaggio degli autori Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco e Fabio Severo, con un linguaggio contemporaneo, prende in considerazione diversi aspetti del fenomeno ‘ndranghetista, da quello dello sviluppo urbanistico a quello processuale, dai rapporti tra clan e istituzioni alle affinità elettive che emergono tra Nord e Sud, narrando una storia e un’indagine che partono da alcuni lanciarazzi di matrice jugoslava e percorrono un tragitto che va da Buccinasco, cittadina dell’hinterland milanese fino a Platì, in Calabria, per approdare ai Balcani. E lo fa nei nuovi spazi de Il Quartiere di Saluzzo, la nuova veste dell’ex Musso che da caserma è diventata polo socio-culturale della città in un edificio del ’700.
Claudia Giraud
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