Salta la mostra di De Pisis e Mapplethorpe a Ferrara: il titolo dato da Sgarbi è troppo volgare
La Robert Mapplethorpe Foundation non avrebbe gradito il titolo proposto dal Presidente di Ferrara Arte e Sottosegretario alla Cultura. Nonostante i titoli alternativi proposti, l’esposizione a Palazzo dei Diamanti è stata annullata
Avrebbe dovuto essere l’evento di punta della programmazione espositiva di Palazzo dei Diamanti a Ferrara la mostra-dialogo tra il fotografo Robert Mapplethorpe e il pittore Filippo De Pisis, la cui inaugurazione avrebbe dovuto tenersi il 23 marzo 2024. “Avrebbe dovuto” perché, stando alle notizie emerse in queste ore, la mostra è stata annullata. A spingere la Robert Mapplethorpe Foundation e il suo direttore Joree Adilman a far saltare tutto è stata la scelta del titolo della mostra, proposto dal Presidente di Ferrara Arte e Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, evidentemente poco gradito: Fiori e cazzi. Un titolo che lascia poco spazio all’immaginazione, un esplicito riferimento all’organo sessuale maschile che avrebbe dovuto sintetizzare la poetica del fotografo statunitense, noto per i suoi scatti di nudi omoerotici da affiancare ai fiori sovente ritratti da De Pisis.
La mostra di Robert Mapplethorpe a Ferrara e il titolo della discordia
A poco sono valsi i tentativi da parte dell’organizzazione di modificare il titolo della mostra, come sottolinea una nota pubblicata del Comune di Ferrara dopo la presentazione della stagione espositiva di Palazzo dei Diamanti in occasione della Fiera Internazionale del Turismo di Rimini: “‘Filippo de Pisis e Robert Mapplethorpe, tra grazia e dannazione’: un titolo, ancora in fase di definizione, che è stato scelto dopo che l’iniziale proposta di Sgarbi prevedeva un acceso riferimento agli attributi maschili, che lo storico dell’arte ha voluto lanciare ‘per riscattare ciò che è rimasto nell’oscurità e nel nascondimento’. Sarà un inedito viaggio tra fotografia e pittura con sorprendenti parallelismi tra i due giganti delle rispettive arti”. Ma la Robert Mapplethorpe Foundation si era già dichiarata “estremamente turbata dal titolo”, e i titoli alternativi proposti non sono serviti a farle cambiare idea, nonostante Sgarbi avesse argomentato le motivazioni che lo hanno spinto a proporre come titolo Fiori e cazzi: a ispirarlo sarebbe stata una frase dello stesso Mapplethorpe, “cerco la perfezione nella forma, lo faccio con i ritratti, lo faccio con i cazzi, lo faccio con i fiori”.
Vittorio Sgarbi e le polemiche mediatiche
L’episodio, per “analogia linguistica”, fa tornare alla memoria una vicenda avvenuta la scorsa estate al MAXXI di Roma, dove Sgarbi insieme al cantautore Morgan ha tenuto un talk trasformatosi presto in uno show dai toni volgari e sessisti. E risale a poche ore fa un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che senza perdersi in giri di parole ha dichiarato: “Sgarbi non l’ho voluto io. Cerco di tenerlo a distanza e di rimediare ai suoi guai”.
Desirée Maida
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