Gli scatti su Torino di Maria Elisa Ferraris alla fiera Artissima 2023
Leica Camera Italia e Artribune hanno sostenuto il progetto di una giovane fotografa, che ha riletto la fiera d'arte e la città di Torino in una collezione di scatti in bianco e nero, tecnica ma poetica
Dare ai talenti emergenti la possibilità di raggiungere i propri obiettivi, offrendo uno spaccato inedito delle città italiane e delle loro fiere: questo il cuore della collaborazione tra Leica Camera Italia e Artribune che ha coinvolto la giovane fotografa Maria Elisa Ferraris (Torino, 1995). L’artista, la cui ricerca si sviluppa a partire da un interesse per l’elemento umano e il paesaggio, ha realizzato un reportage della città di Torino in occasione di Artissima 2023 in compagnia di una Leica M11, ultimo modello dell’iconica serie M, che le ha permesso di immortalare i dettagli della fiera al motto di #givingpowertothepeople.
Leica e Artribune per la giovane fotografia: l’artista Maria Elisa Ferraris
“È stato interessante di questa esperienza con Leica, oltre alla bellissima opportunità di frequentare posti pregni d’arte e di riscoprire la città in maniera insolita, il poter ritrovare un approccio allo scatto che da un po’ mi mancava, diretto, intuitivo, quasi ludico, il lasciarsi trascinare dalla situazione e scattare fotografie in libertà”, racconta l’artista e fotografa Maria Elisa Ferraris. Che, nella creazione della sua collezione di scatti in bianco e nero, tecnica ma poetica, ha trovato una grande compagna di viaggio nella sua macchina fotografica: “Durante questa settimana dell’arte torinese, ho potuto constatare la versatilità del modello Leica M11, legato storicamente a una tradizione più reportagistica. Il suo funzionamento totalmente meccanico permette di trovare un proprio ritmo e di adattarsi a situazioni molto diverse, che siano scene in movimento, ritratti o still-life, come nel caso di opere d’arte, per risultati più formali, dove l’approccio lento e meditativo diviene fondamentale. Da un punto di vista tecnico, ho apprezzato molto la qualità della lente in dotazione, la cui nitidezza, e allo stesso tempo morbidezza, ha consentito in alcune situazioni più ostiche di alzare il livello generale della resa dell’immagine”.
Giulia Giaume
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